Cinque punti:
1.
Definire dove
siamo: perché e come ci dovremo
interessare di allenamento?
ALLENAMENTO SPORTIVO à Organizzazione vittoria mediante medicina.
Definire à fornire idea chiara e distinta
Problema del definire: è
complessa la definizione completa di allenamento sportivo. Dobbiamo a Stalin
quel che oggi è l’allenamento sportivo. Bisogna sapere per allenare/ problemi
nascono da richiesta di Stalin a Romanov di vincere più medaglie degli USA.
2.
Definiamo
allenamento partendo da lontano arrivando
nel futuro.
Allenamento sportivo à organizzazione vittoria mediante autodisciplina.
a)
Osservare
ampiezza
b)
Osservare
relativa complessità
c)
Valutare
equilibrio parti
d)
Valutare se
definizione può o non può essere utilizzata in dato contesto
OBIETTIVI D’ALLENAMENTO
-
Motori (Fattori organico-muscolari, capacità e abilità
coordinative)
-
Cognitivi (nozioni tecnico tattiche, come ottimizzare e rendere
efficace allenamento)
-
Affettivi di
apprendimento (forza di volontà e
superamento di sé stessi, autocontrollo, capacità di affermazione)
CONTENUTI DELL’ALLENAMENTO
-
Esercizi di
carattere generale
-
Esercizi speciali
-
Esercizi di gara
o simili
Mezzi di allenamento sono quelli che sostengono lo svolgimento del processo
di allenamento. Sono di tipo organizzativo o di tipo informativo.
Metodi di allenamento sono procedure pianificate miranti a realizzare
specifici obiettivi di allenamento. Dipendono da durata, intervalli,
ripetizioni e gara.
COMPONENTI DEL CARICO DI ALLENAMENTO
Intensità di allenamento,
densità dello stimolo, durata dello stimolo, volume dello stimolo, frequenza
dello stimolo e complessità dello stimolo.
I PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO
-
del carico:
principio stimolo allenante, del carico individualizzato, del carico crescente,
successione dei carichi, del carico variabile, dell’altalenanza del carico, relazione
ottimale carico-recupero.
I PRINCIPI DELLA DIVISIONE IN CICLI
-
del carico
continuo, del carico periodizzato, del recupero periodizzato.
PRINCIPI DELLA SPECIALIZZAZIONE
-
adeguatezza
rispetto all’età, carico finalizzato
Organizzazione allenamento /
Pianificazione allenamento / elaborazione piani allenamento / analisi
allenamento (dopo prestazione)
Mesociclo:
è la componente del sistema di allenamento che consente di realizzare la
sommazione dei carichi di lavoro e di apprezzare la crescita di condizione. Termine
che viene utilizzato per indicare la parte di un ciclo. Mesociclo (o ciclo
funzionale) giustifica anche presenza test da campo per verificare condizione.
ALLENAMENTO ALLA RESISTENZA
Resistenza è capacità psicofisica di opporsi all’affaticamento.
Resistere per alcuni minuti o
ore à attività continuative.
Resistere conservando
continuità lavorativa e resistenza tecnico-tattica à fasi di impegno alternate a fasi di recupero maggiore
o minore.
Resistere conservando qualità
gesto tecnico à reiterazione gesti tecnici.
CLASSIFICAZIONE VARI TIPI RESISTENZA
- % massa muscolare:
resistenza generale e locale
- specificità rispetto allo
sport: resistenza generale (o di base) e specifica
- trasformazione energetica:
resistenza aerobica-anaerobica
- durata temporale: breve, media,
lunga
- sollecitazione motoria:
alla forza, alla forza rapida, alla rapidità
Fattori condizionanti
della resistenza: fattori organici,
psichici e tecnici.
Metodi di sviluppo della resistenza
Prevedono come caratteristica
fondamentale la durata: possono essere basati su metodo continuo o ad
intervalli.
[RICOMINCIAMO]
Capacità di prestazione: grado di formazione di una determinata prestazione
sportiva, determinata da una molteplicità di fattori specifici.
-
L’allenamento ha:
obiettivi [motori,
cognitivi, affettivi e sociali]
contenuti
[esempi di sviluppo generali, di sviluppo di gara, speciali]
metodi [durata,
intervalli, ripetizioni, gara]
mezzi [tipo
di attrezzo, di informazione, di organizzazione]
OBIETTIVI DELL’ALLENAMENTO
- motori: fattori organico muscolari, capacità ed abilità
coordinative
- cognitivi: nozioni
tecnico tattiche, ottimizzare e rendere efficace allenamento
- affettivi di apprendimento: forza di volontà, superamento sé stessi,
autocontrollo… (componenti psicologiche)
CONTENUTI DELL’ALLENAMENTO
-
esercizi di carattere generale: creare base per specializzazione successiva, poca
attinenza con il gesto di gara.
-
Esercizi speciali: costruiti su quelli di sviluppo generale, contengono uno o più gesti
tecnici di gara, parametri spazio-temporali riflettono quelli di gara
-
Esercizi di gara o simili: si identificano con la competizione, o tendono a
riprodurne una parte significativa.
MEZZI DI ALLENAMENTO (mezzi che sostengono
allenamento)
-
di tipo
organizzativo (forme di schieramento)
-
di tipo informativo (verbale, visivo,
cinestetico)
METODI DELL’ALLENAMENTO: durata, a intervalli, a ripetizioni, gara
LE COMPONENTI DEL CARICO DI ALLENAMENTO
Intensità dello stimolo: forza del singolo stimolo à esprimere una modalità nella quale è stata
determinata un’esercitazione (assoluta o relativa).
Densità dello stimolo: rapporto temporale tra fasi di carico e recupero.
Influenza anche l’intensità: densità elevata si realizza a scapito
dell’intensità.
Durata dello stimolo: durata dell’azione di un singolo stimolo o di un
insieme di stimoli.
Volume dello stimolo: durata e numero degli stimoli per unità di
allenamento.
Frequenza dello stimolo: numero di unità di allenamento giornaliere o
settimanali.
Complessità dello stimolo: prodotto della combinazione di diverse richieste, di
diversi metodi e contenuti di allenamento.
PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO
-
provocare effetti
di adattamento à i principi del carico
-
assicurare
l’adattamento à i principi della divisione in cicli
-
specializzazione
dell’allenamento à i principi della specializzazione
-
formazione dei
presupposti della prestazione à
i principi della proporzionalità
I principi del carico
Dello stimolo allenante, del
carico individualizzato, del carico crescente (carico può essere aumentato in
modo graduale o improvviso), corretta successione del carico (esercizi che
richiedono freschezza à che richiedono pause incomplete à deputati dello sviluppo della resistenza), principio
del carico variabile (variare il carico per continuare a migliorare), principio
dell’alternanza del carico (utile nelle discipline multiple), relazione ottimale
tra carico e recupero.
I principi della divisione in cicli (ciclicità)
Carico continuo, carico
periodizzato, recupero periodizzato.
-
Principio del
carico continuo: carichi continui determinano un progressivo aumento della
capacità di prestazione.
-
Principio del
carico periodizzato: l’atleta non può rimanere per tutto l’anno agonistico al
massimo della forma.
-
Principio del
recupero periodizzato: negli atleti di vertice, se dopo anni di allenamento la
prestazione ristagna, c’è prolungato periodo di rigenerazione (assenza dalle
gare, minore intensità e misure di rigenerazione, ristabilire capacità
psicofisiche nell’atleta).
-
Adeguatezza
rispetto all’età [carichi di allenamento devono tener conto dell’età biologica,
sfruttare le fasi sensibili], carico finalizzato [ogni sport ha un profilo
caratteristico, processo di specializzazione] (diretti a rendere specifico
l’allenamento).
I principi della proporzionalità
Rapporto ottimale tra
formazione generale e speciale / relazione ottimale nello sviluppo delle
componenti della prestazione.
Relazione tra condizione e
coordinazione e sviluppo di forza e di resistenza.
PIANIFICAZIONE, ORGANIZZAZIONE E ANALISI
DELL’ALLENAMENTO
Organizzazione dell’allenamento. Con il concetto di organizzazione si intende il
concetto non casuale, ma preordinato, che deve caratterizzare l’allenamento.
Importante la scelta
razionale degli stimoli (esercizi), sulla base di dati sperimentali (analisi
sistematica di dati scientifici o delle esperienze di allenamento), riferita
all’esercizio (generale, speciale, di gara).
Pianificazione dell’allenamento. Tiene conto dello stato individuale di
prestazione, della strutturazione
sistematica del processo di allenamento (anche a lungo termine), orientato in
base alle scienze dello sport ed alle esperienze. Progressivo adattamento,
costruzione per fasi temporali, periodizzazione del carico di allenamento.
L’elaborazione dei piani di allenamento. Processo di elaborazione di un piano:
1.
stabilire durata
complessiva, obiettivi formativi, principali contenuti.
2.
Stabilire
obiettivi parziali e compiti, per le differenti parti del piano.
3.
Pianificare
contenuti, mezzi e metodi per ciascun compito.
4.
Calendarizzare le
gare (di varia importanza) e valutare la prestazione.
Dopo l’allenamento c’è l’analisi dell’allenamento:
Rielaborazione immediata à efficacia dell’unità di allenamento
Rielaborazione differita à efficacia di un blocca di allenamento (periodo,
stagione, anno)
Il controllo dell’allenamento (della prestazione)
Confronto tra dati
programmati e dati reali. Sincronizzazione finalizzata di tutte le misure di allenamento,
dei suoi controlli e delle gare e della loro valutazione. L’obiettivo è
raggiungere prestazione e successi sportivi migliori.
La diagnostica della prestazione (valutazione
funzionale)
Identificazione, definizione
e rilevamento del livello individuale delle componenti di una prestazione
sportiva, o di un livello della prestazione sportiva. [questionari, interviste,
video, test, metodi psicologia dello sport, metodi fisiologia dello sport,
metodi anatomia funzionale, metodi biomeccanica]
PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
Distribuzione cronologica,
non casuale, dei contenuti dell’allenamento.
Le fasi di un progetto
continuo:
-
Pianificazione: formulazione della strategia delle macrovariazione, della struttura
dell’allenamento.
-
Periodizzazione: enunciazione dei principi teorici relativi all’andamento più
particolareggiato dello sviluppo dei carichi nei diversi periodi.
-
Programmazione: sviluppo del programma di allenamento.
Ciclo di allenamento
Periodo di preparazione à periodo di gara (o agonistico) à periodo di transizione
La forma sportiva può essere intesa come la sintesi globale dei fattori
organico muscolari e coordinativi, più idonea per conseguire la massima
prestazione.
IL PERIODO PREPARATORIO
Nell’allenamento giovanile
e di medio livello. Prevalenza
esercitazioni a carattere generale (minore volume, maggiore intensità)
Livello di qualificazione
di maggiore livello. Prevalenza
esercitazioni a carattere speciale.
IL PERIODO AGONISTICO
Perfezionamento e consolidamento
della forma consente di sviluppare migliori prestazioni.
-
Scelta di gare
adeguate alle capacità di prestazione del momento.
-
Durata: circa
metà del periodo preparatorio.
-
Periodi
competitivi lunghi: prevenire decadimenti alcune capacità à reintroduzione esercitazioni del periodo
preparatorio.
IL PERIODO DI TRANSIZIONE
Mira ad assecondare la
naturale tendenza alla perdita temporanea della forma.
-
esercitazioni
complementari rispetto all’attività praticata, intervallati da giorni di riposo
per favorire il ripristino delle disponibilità fisiche e psicologiche
dell’atleta.
-
Riduzione
intensità e volume.
“L’allenatore deve essere
pronto a rimettere in considerazione il programma previsto ogni giorno. Deve
considerare tale programma come una sorta di ipotesi di lavoro. Così sarà
disposto a interrompere prima o modificare una seduta di allenamento. Così
atleta è posto al centro dell’allenamento, mentre il sistema di allenamento è
un mezzo al suo servizio.”
“Allenatore prospetta
all’atleta una crescita ideale del carico, senza precisare una misura formale.
L’atleta deve imparare a conoscersi meglio, gestendo le parti dell’allenamento,
fornendo informazioni importanti all’allenatore. Questa strada permette
all’allenatore di imparare dall’atleta, fermo restando la possibilità che
l’atleta impari dall’allenatore”.
STRUTTURA DEL CICLO E DEL PIANO DI LAVORO
1.
La seduta di
allenamento (sessione)
2.
Microciclo di
allenamento
3.
Ciclo funzionale
(detto mesociclo da alcuni)
4.
Ciclo annuale
(ciclo)
5.
Piano a lungo
termine
La sessione di allenamento. È l’unità più piccola della struttura di allenamento.
La sessione ci dà la possibilità di orientare in maniera non equivoca il
carico.
Sono tre i grandi gruppi di
sessioni di lavoro:
-
sessioni di
sviluppo à sono le sessioni chiave, perché incentrate su
principali obiettivi del momento;
-
sessioni di
mantenimento
-
sessioni di
sviluppo
Seduta divisa in:
-
parte
introduttiva (riscaldamento)
-
parte
fondamentale (effettuazione carico programmato)
-
parte conclusiva
(defaticamento, successivo a carico)
Collocare un solo esercizio
chiave per ogni sessione.
Defaticamento. Esercizi a bassa intensità (riduzione temperatura corporea, frequenza cardiaca
e pressione arteriosa, normalizzazione volume sanguigno), esercizi di
rilassamento e respirazione (graduale diminuzione ventilazione polmonare,
riduzione eccitazione SNC, diminuzione tensione emotiva), esercizi di
stretching (riduzione rigidità e durezza muscoli, allungamento muscoli
accorciati, aumento elasticità muscolare e tendinea, aumento flessibilità).
Contenuto della modalità
dominante
|
Modalità compatibili
|
|
|
Capacità alattacida
|
|
RESISTENZA AEROBICA
|
Espressione resistente di
forza
|
|
|
Forza massima e ricerca di
ipertrofia
|
|
Sono le modalità compatibili
a rendere possibili effetti positivi dalla combinazione dei carichi.
MICROCICLO: le
caratteristiche
|
Tipo di Microciclo
|
Obiettivo
|
1
|
Di adattamento al carico
|
Sviluppo graduale della
condizione psico-fisica
|
2
|
Sviluppo del carico
|
Sviluppo di un alto livello
di condizione
|
3
|
Di massimo impatto
|
Sviluppo massimo della
condizione con stimoli massimi
|
A
|
Di preparazione
|
Preparazione progressiva
|
B
|
Pre-competitivo
|
Preparazione specifica alla
gara
|
C
|
Competitivo
|
Favorire l’espressione
delle massime capacità
|
D
|
Recupero
|
Favorire recupero con mezzi
attivi
|
|
Tipo di microciclo
|
Microcicli utilizzati nella pratica
|
A
|
Di preparazione
|
A1, A2, A3
|
B
|
Pre-competitivo
|
B2,B3
|
C
|
Competitivo
|
C3,C2
|
D
|
Di recupero
|
D1 [?], D2 [?]
|
Obiettivi del carico
|
Livello di carico
|
Tempi approssimativi di recupero (h)
|
Dopo quanto tempo un carico analogo?
|
Sviluppo di capacità
(importante la fase di recupero)
|
Massimo
Molto alto
Alto
|
>72
48-72
24-48
|
3-4 gg
2-3 gg
1-2 gg
|
Mantenimento
|
Medio
|
12-24
|
½-1 gg
|
Recupero
|
Basso
|
<12
|
½ gg
|
Recuperare meglio da un
carico vuol dire creare intorno al carico svolto una serie di altri carichi.
IL CICLO FUNZIONALE (MESOCICLO)
Rende giustificata
l’utilizzazione di test. Consente di realizzare la sommazione dei carichi di
lavoro, apprezzando la crescita di condizione. È fondamentale precisare la sua
durata ed i suoi contenuti.
Abbiamo 3 diversi tipi di
ciclo funzionale:
1.
di accumulo
2.
di trasformazione
3.
di realizzazione
(piena espressione delle capacità)
Ciclo funzionale di
accumulo A ha la tipica struttura
dell’inizio del ciclo di allenamento. Dura dalle 4 alle 6 settimane.
Ciclo funzionale di
accumulo B ha la tipica struttura
della parte centrale e finale del ciclo di allenamento. Dura dalle 2 alle 4
settimane.
Il ciclo funzionale: caratteristiche
|
Tre tipi diversi di ciclo funzionale
|
Obiettivo specifico del tipo di ciclo funzionale
|
1
|
Di accumulo
|
Ampliare la capacità di
svolgere carichi di allenamento
|
2
|
Di trasformazione
|
Effettuare carichi di
lavoro con contenuti molto specifici, alta densità ed elevata intensità
|
3
|
Di piena espressione delle
capacità
|
Realizzare migliore
prestazione possibile in competizione
|
Il ciclo funzionale ha
aspetti tecnico-tattici. Proporre,
quindi, compiti motori tipici dell’attività praticata:
1.
simulazione della
competizione
2.
simulazione
competizione divisa in parti
3.
simulazione di
particolari aspetti
4.
simulazione
comportamento e abitudini pre-gara
Il ciclo annuale racchiude tutto, il suo valore può apprezzarsi solo al termine della
stagione.
L’ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA
La capacità psicofisica di
opporsi all’affaticamento. Contrastare i sintomi dell’affaticamento che via via
insorgono e si manifestano con diverse modalità.
Classificazione dei vari tipi di resistenza
-
%Massa muscolare à resistenza generale, resistenza locale
-
specificità
rispetto allo sport à resistenza generale, resistenza specifica
-
trasformazione
energetica à res aerobica, anaerobica
-
durata temporale à breve, media, lunga
-
sollecitazione
motoria à res alla forza, forza rapida, rapidità
Resistere: il punto di vista energetico
-
assicurare
rifornimento energia e suo utilizzo nel tempo
-
substrati
energetici qualitativamente e quantitativamente disponibili
-
capacità di
trasformare energia dei substrati in lavoro meccanico
Espressioni della resistenza dal punto di vista
energetico
Anaerobica alattacida (pochi
secondi), aerobica (lunga durata), aerobica lattacida (fino a 120”)
I fattori condizionanti della
resistenza sono organici, psichici e tecnici.
Fattori organici:
-
funzionalità
apparato cardiocircolatorio e respiratorio
-
capacità e
potenza sistemi energetici
-
capacità
sopportare modificazioni (fisiche e psichiche)
-
adattamento o
modificazioni morfofunzionali delle strutture muscolari
Fattori tecnici:
-
perfezione del
gesto atletico
-
proporzionalità
tra azione muscolare e gesto motorio
Fattori psichici:
-
sopportazione
conseguenze squilibri funzionali
-
intelligenza
tattica
-
capacità di
amministrarsi
-
conoscenza della
disciplina
-
giusto
atteggiamento mentale
Fattori condizionanti resistenza anaerobica: fattori bioenergetici, fattori neuromuscolari,
capacità tampone, fattori cardiovascolari.
[Resistenza è alla forza,
alla forza rapida ed alla rapidità. ]
METODI E MEZZI DI SVILUPPO DELLA RESISTENZA
La durata è
la caratteristica fondamentale. Basati su fasi di lavoro interrotte (metodo
continuo), caratterizzati da pause che interrompono le fasi di lavoro (metodi a
intervalli).
Metodi di sviluppo della resistenza:
-
metodo del carico
prolungato
-
metodo ad
intervalli
-
metodo della
ripetizione
-
metodo della gara
Il metodo continuo (la capacità aerobica ed i suoi
fattori limitanti:
determinanti della capacità
aerobica sono à glicogeno (intensità), enzimi aerobici (CHO, grassi),
sistema cardiovascolare (cuore e capillarizzazione), sangue (trasporto
ossigeno, capacità tampone).
Il metodo continuo estensivo
Volumi elevati ed intensità
relativamente basse. Adattamenti enzimatici che favoriscono ossidazione
lipidica (utile per rigenerazione e recupero) à risparmio scorte carboidrati
Aspetti positivi: effetti di
possibile accelerazione dei processi di recupero in corso di prestazione.
Aspetti negativi: allenamento
prevalentemente sul volume e scarsamente intensivo.
Il metodo continuo intensivo
Intensità più elevata e
periodi di tempo limitati (lavoro alla soglia). Utilizzo e riduzione delle
riserve di carboidrati.
Superamento soglia anaerobica;
dipende dallo stato di allenamento.
L’intensità di soglia può
essere tenuta elevata per un periodo di tempo limitato. [40-60’ per specialisti
resistenza/15-30’ per atleti giochi sportivi]
Non deve essere troppo
frequente nell’arco della settimana.
Modalità esecutive del metodo continuo
-
ad andatura,
velocità o ritmo costante, variabile, progressivamente accelerato nel tempo.
Il metodo lento e lungo
propone adattamenti fisiologici (funzione cardiovascolare, termoregolazione,
capacità ossidativa muscolare). Da considerare per aumentare la resistenza
aerobica, il volume di allenamento, nella fase preparatoria del ciclo (pone le
basi fisiologiche).
Interval training
Giochi sportivi: da 40 a 120”
di gioco collettivo, partendo da 2vs2 in zone strette, allargando. Alta
intensità. Singola serie di N di ripetizioni separate da micropause à volume più elevato del carico, effetto sulla capacità
lattacida.
Più serie separate da
macropause à più elevata intensità complessiva, potenza lattacida.
Pause lunghe
o lunghissime, non servono per la resistenza, ma per un’elevata intensità e per
l’allenamento della tecnica.
Metodo può
essere estensivo (volume elevato, intensità scarsa), o intensivo (volume
scarso, intensità elevata). Principio
della pausa vantaggiosa. Solo una parte della pausa è vantaggiosa, il
recupero completo chiede troppo tempo. Recupero incompleto quando FC 120-140
battiti per minuto.
Metodo della ripetizione
Esecuzione ripetuta di una
distanza prescelta, che ogni volta viene percorsa alla massima velocità
possibile, dopo aver recuperato completamente la prova precedente.
Metodo intermittente
Massima intensità. Recupero:
passivo, di durata stabilita, incompleto.
Metodo della gara
Metodo globale. Fitta
successione di gare come allenamento. Per le capacità speciali di resistenza.
Consente di stressare sistemi in modo unico e specifico.
RESISTENZA AEROBICA. In modo uniforme, progressivo, variato (fartlek).
POTENZA AEROBICA. Ripetute, intermittente, interval training.
LE RIPETUTE
Per il miglioramento aerobico. Ripetute da 10’ a 20’, parte bassa di zona 4 –
recupero da 4’-6’ a zona 2.
Per la resistenza alla forza. Ripetute da 1’ a 6’ con azione tecnica; gesto più
lungo di quello della gara. Recupero da 2’ a 12’.
Allenamento intermittente.
-
costituito da
fasi di lavoro alternate a fasi di recupero da fermo
-
permette di
sostenere per periodi relativamente lunghi intensità relativamente alte, con
bassi accumuli di lattato
-
rapido
innalzamento frequenza cardiaca
-
frequenza
cardiaca sempre elevata con poca differenza fra minimo e massimo
-
può migliorare
aspetti di efficienza meccanica di corsa
-
nel calcio molto
usate le navette (10+10)
-
consente di
effettuare azioni vicino alla potenza gara, o superiore (100-125%)
-
il sistema
anabolico si specializza nel velocizzare il recupero, mantenendosi sempre al
60-80% del VO2max
-
nelle serie
lunghe diventa un lavoro lattacido
-
consente di
lavorare anche in regimi di forza resistente, o di resistenza di forza,
aumentando anche la forza del gesto tecnico
“è il cervello, non il cuore o i
polmoni, l’organo limitante.” Rogger Bannister
FORZA
La forza si divide in
MASSIMALE (forza massimale che sistema neuro-muscolare può esprimere con una
contrazione volontaria), RAPIDA (capacità del sistema neuro-muscolare di
superare resistenza con elevata rapidità di contrazione), RESISTENTE (capacità
dell’organismo di opporsi alla fatica durante prestazioni di forza nel tempo).
Nei diversi sport non si ha
mai una forma pura di forza, ma sempre una combinazione di forze.
La forza ESTREMA è oltre la
forza massimale: differenza tra forza estrema e massimale è definita DEFICIT DI
FORZA, che può andare dal 30 al 10%.
La forza MASSIMALE si divide in statica (isometrica, massima forza che sistema neuro muscolare riesce ad
esprimere in una contrazione volontaria), forza dinamica. Questa a sua volta si divide in positiva (o
concentrica) e negativa (o eccentrica).
La forza RAPIDA è capacità
del corpo di muoversi, o di muovere oggetti, alla massima velocità possibile. Si
divide in FORZA ESPLOSIVA (es: partenza dai blocchi di uno sprinter), ESPLOSIVO-ELASISTICA
(azione pilometrica della muscolatura, con movimenti articolari accentuati
eseguiti alla massima velocità), ESPLOSIVO ELASTICA RIFLESSA (movimenti
ridottissimi e rapidissimi; spesso si riduce ad appoggio e spinta del piede).
Tipologie tensioni muscolari sono 3: Isotonica, Isometrica e Auxotonica (misto tra
le due precedenti).
LA RAPIDITA’
È una proprietà generale del
sistema nervoso centrale che si manifesta nella reazione motoria.
LA VELOCITA’
È una proprietà prevalente
dei muscoli che riguarda il movimento completo; si manifesta nel tempo che essi
impiegano a contrarsi e riguarda spostamento del corpo nello spazio. Si
concretizza nella capacità di accelerazione, raggiungimento e mantenimento
della massima velocità.
Rapidità di reazione semplice: per esempio la partenza dai blocchi, o la partenza nel
nuoto. Reazione breve. Reazione ad un segnale già conosciuto con un determinato
programma di movimento automatizzato. La sua allenabilità non è elevata, ma
anche un sensibile miglioramento può cambiare in meglio la prestazione in gara.
Reazione complessa. Esempio, la parata del portiere. Prima analisi
ambientale, poi atto motorio. Di fondamentale importanza negli sport di
situazione.
Rapidità dei movimenti aciclici. Capacità di eseguire azioni non ripetute nel minor
tempo possibile. È determinata dalla libertà di azione, che consiste nella
rapida costruzione del singolo gesto intenzionale.
(dipende da fibre bianche e
tonicità muscoli antagonisti)
Rapidità dei movimenti ciclici. Capacità ripetere stessi elementi nel minor tempo
possibile, in un arco di tempo costante. (distribuzione fibre muscolari,
qualità tecnica gesto, mobilità articolare, elasticità muscolo, coordinazione).
Tipi di velocità:
velocità di contrazione à tempo
che intercorre tra attivazione di un muscolo e completamento del movimento da
questo realizzato.
Velocità di azione à durata di un movimento complesso, che richiede
attivazione di più gruppi muscolari, quindi lo spostamento del corpo in una o
più direzioni.
Velocità dei movimenti ciclici à capacità
di effettuare un’azione ciclica completa nel minor tempo possibile, spostando
il corpo, o un attrezzo, nello spazio.
Secondo opinione generale
prevalente la rapidità dipende dalla genetica, quindi non è migliorabile quanto
la forza con l’allenamento. Questo fenomeno dipende dalla distribuzione delle
fibre, quindi dai pattarn d’attivazione. L’allenamento può cambiare,
limitatamente, il volume e la capacità di queste fibre, ma non la loro
distribuzione.
La velocità è una funzione
della rapidità, della forza rapida, della coordinazione ottimale dei movimenti
in relazione all’ambiente esterno. Velocità è più facilmente incrementabile
rispetto alla rapidità.
Bambini hanno alta
percentuale di fibre intermedie, quindi se vengono indirizzati precocemente
verso allenamento rapidità, dopo trasformazione fibre intermedie possono
aumentare quelle rapide.
[attraverso allenamento le
capacità attentive di un soggetto si consolidano, portando ad un vero e proprio
stile attentivo. È necessario utilizzare nell’allenamento la scelta dei segnali
che vengono utilizzati in gara o in partita.]
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