Sviluppo psicologicoàcambiamenti che si verificano nel comportamento e
nelle capacità dell’individuo col procedere dell’età. I cambiamenti più
importanti sono nell’infanzia, nella fanciullezza e nell’adolescenza.
Natura e cause dello
sviluppo
Alcuni considerano il
cambiamento di natura quantitativa:
lo sviluppo è visto come accrescimento o graduale accumulo di cambiamenti nel
tempo.
Altri considerano il
cambiamento di natura qualitativa: lo
sviluppo implica la comparsa di nuova capacità o la trasformazione di capacità
già presenti.
-
Tra le teorie che
scelgono l’opzione quantitativa:
COMPORTAMENTISMO: l’organismo
è docile e plasmabile; possiede una capacità illimitata di apprendimento; il
cambiamento è prodotto da cause ambientali; il metodo ottimale è la
sperimentazione e l’osservazione col massimo controllo; lo sviluppo visto come
processo continuo e graduale.
Di questo abbiamo 2
correnti:
1.
Comportamento
radicale (Skinner): lo sviluppo è una lunga sequenza di esperienza d’apprendimento.
La condizionante classica e condizionamento operante.
2.
Teoria di
apprendimento sociale (Bandura): apprendimento può derivare da osservazione.
-
Tra le teorie che
scelgono l’opzione qualitativa:
APPROCCIO ORGANISMICO (teorie
di Piager, Vygotsky, Werner): organismo è attivo e si autorganizza; il
cambiamento è la caratteristica primaria del comportamento; il cambiamento è
guidato da leggi regolative e risponde ai principi organizzativi intrinseci; il
metodo ottimale è la sperimentazione e l’osservazione con un grado moderato di
controllo; lo sviluppo visto come processo discontinuo.
APPROCCIO PSICOANALITICO: l’organismo
è simbolico è determinato dalla sua storia personale; cambiamento è esito dei
conflitti interni; sviluppo è un cambiamento qualitativo e procede secondo
stadi; il metodo ottimale è l’osservazione col minimo controllo e
l’osservazione della relazione
osservatore-osservato.
PROSPETTIVE TEORICHE SULLO SVILUPPO COGNITIVO
-
Maturazionismo
(Gesell): la maturazione regola la
comparsa delle nuove attività; lo sviluppo dovuto alla maturazione è
indipendente dalla pratica e dall’esercizio; ereditarietà (programma generico)
è il fattore influenzante.
-
Comporamentismo:
individuo plasmato dall’ambiente;
l’apprendimento opera allo stesso modo nell’intero ciclo vitale; il
comportamento complesso è un insieme di comportamenti semplici (riduzionismo); un meccanismo
esplicativo generale va preferito ad un meccanismo che spiega una gamma
ristretta di fenomeni (parsimonia).
-
Costruttivismo:
individuo costruisce attivamente
propria conoscenza; vi è interazione bidirezionale tra individuo ed ambiente,
grazie alla quale giungono a coordinarsi; pensiero infantile è diverso da
pensiero adulto; sviluppo cognitivo consiste in una serie di trasformazioni;
studi sviluppo cognitivo compaiono secondo una sequenza invariante ed
universale.
ECOLOGIA DELLO SVILUPPO
Il fondatore dell’approccio
economico allo sviluppo, individua all’interno dell’ambiente ecologico una
serie ordinata di strutture, incluse l’una nell’altra, che corrispondono ai
cerchi concentrici.
Al I livello è il
MICROSISTEMA in cui è inserito l’individuo che si sviluppa. Al II livello il
MEOSOSISTEMA, mentre al III livello l’ESOSISTEMA.
L’OSSERVAZIONE
Implica selezionare un
fenomeno degno di nota e raccogliere informazioni su di esso nel modo più
completo ed accurato. È un’attività complessa ed impegnativa; essa può
diventare ‘obiettiva’, ma rimane
costantemente esposta a rischi della soggettività.
È impossibile stabilire confini tra chi osserva e chi viene osservato.
Due forme di osservazione:
-
Naturalistica:
il ricercatore sceglie di esercitare
un minimo grado di controllo sul proprio oggetto di studio.
-
Controllata: il ricercatore sceglie di esercitare un grado medio o
massimo di controllo su condizioni in cui osserva e fornisce stimoli per
evocare il comportamento che intende studiare
(domanda
chiusa su osservazione)
VALIDITA’ DELL’OSSERVAZIONE.
Uso dell’osservazione implica 3 fasi:
1.
selezione
fenomeno
2.
registrazione del
fenomeno individuato
3.
codifica dati
registrati
In tutte queste tre fasi sono
individuabili fonti di errore: i soggetti osservati possono reagire; una
fonte di errore riguarda gli osservatori; una fonte di errore riguarda i
ricercatori.
SVILUPPO COGNITIVO
Piaget
Piaget ha approccio organismico, il quale
consiste nei seguenti punti:
-
organismo è
attivo e si autorganizza
-
cambiamento
(guidato da leggi regolativa) è la caratteristica primaria del comportamento
-
sviluppo è visto
come processo regolativo
La sua teoria: “L’organismo è
attivo, si modifica attraverso scambi con l’ambiente”.
Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva della
specie, consiste nella trasformazione di strutture che si costruiscono tramite
le attività dell’individuo.
Le modificazioni delle
strutture sono il risultato dell’interazione fra assimilazione ed
accomodamento.
Per lui l’intelligenza è il risultato di assimilazione
e accomodamento.
Assimilazione: acquisizione dei dati di esperienza nei propri schemi
(CONSERVAZIONE).
Accomodamento: poiché schemi attuali vengono modificati per adattarli
a nuovi dati; tende alla novità.
Assimilazione e accomodamento
garantiscono equilibrio tra continuità e cambiamento. L’equilibrio tra queste
due porta all’adattamento. L’intelligenza
è la forma più alta di adattamento.
Stadi di sviluppo. Sviluppo cognitivo caratterizzato da questi stadi. Il passaggio da uno
all’altro è graduale. Non si perde ciò che si è appreso nello stadio precedente
(INTERAZIONE GERARCHICA TRA STADI). Il concetto di sequenze degli stadi coglie
il concetto di discontinuità. Gli stadi di Piaget sono 4:
1.
STADIO SENSO
MOTORIO (0-18 mesi): da schemi di
azione pratici a schemi comportamentali più ampi. Questo ha 6 sottostadi
(esercizio dei riflessi; reazioni circolari e primarie e i primi adattamenti
acquisiti; reazioni circolari secondarie; coordinazione degli schemi secondari
e la loro applicazione alle situazioni nuove; reazioni circolari terziarie e la
scoperta di mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva, ricerca della novità;
invenzione mezzi nuovi mediante combinazione mentale).
2.
STADIO
PREOPERATORIO (2-6 anni): conquista
della rappresentazione (che inizia già a presentarsi nel precedente VI
sottostadio). Si manifesta tramite imitazione definita, gioco simbolico e
linguaggio.
3.
STADIO
OPERATORIO CONCRETO (7-12 anni): da
operazioni mentalistiche isolate ad operazioni complesse, caratterizzate da
reversibilità (àsegue la genesi del pensiero logico).
4.
STADIO
OPERATORIO FORMALE (12 anni in poi):
pensiero di tipo ipotetico deduttivo (opera su piano astratto, non c’è bisogno
di supporti materiali).
[D.E.: differenze tra bimbo
di 2 anni ed operatorio formale]
SVILUPPO MORALE COME INTERIORIZZAZIONE DI FORME
CULTURALI: VYGOTSKIJ
Ritiene che sviluppo storico
culturale abbia prodotto l’evoluzione della specie attraverso mediatori
simbolici. Questi mediatori simbolici servono a far relazionare vari
individui tra di loro (nella stessa cultura o fra diverse culture).
ZONA SVILUPPO PROSSIMALE: differenza fra sviluppo effettivo e potenziale
(differenza tra ciò che bimbo sa fare in autonomia e ciò che sa fare solo con
adulto). [possibile domanda esame su questa zona]
Introduciamo concetto
SCAFFOLDING di Bruner; SCAFOLDING è colui che dà l’impalcatura.
Va contro Piaget; per lui linguaggio è mezzo da una parte
per interagire mentre dall’altra si interiorizza e diviene strumento di
pensiero.
SVILUPPO COGNITIVO NELLA TEORIA DI BRUNER
Sosteneva che per acquisire
il pensiero maturo il bimbo dovesse passare attraverso 3 forme di
rappresentazione:
-
Rappresentazione
ESECUTIVA: realtà codificata attraverso azioni
-
Rappresentazione
ICONICA: realtà codificata attraverso immagini
-
Rappresentazione
SIMBOLICA: realtà codificata attraverso linguaggio ed altre forme di
comunicazione, come numeri e musica.
[possibile domanda esame]
Cultura forma la mente degli
individui, questa è intrinseca nell’uomo e non si sovrappone a natura umana.
Influenza cultura si realizza grazie a relazioni sociali (SCAFFOLDING).
Kave. Vede
l’adulto come un maestro, bambino come apprendista (quindi parla di
APPRENDISTATO). Stessa corrente di pensiero di Bruner.
La narrazione è lo
strumento privilegiato per la trasmissione culturale.
Approccio elaborazione dell’informazione (HIP). Paragona la mente umana ad un computer. Per quanto riguarda
lo sviluppo cognitivo pone attenzione sulla prestazione e non sulla competenza.
Vede lo sviluppo come continuo.
Due tipologie di sviluppo:
-
CONTINUATIVO: quantitativo. Sviluppo uguale a graduale accumulo di
cambiamenti nel tempo
-
DISCONTINUO: qualitativo. Comparsa nuove capacità e sviluppo di
quelle presenti.
Sviluppo teoria della mente. Teoria di come funzionano gli esseri umani rispetto
agli oggetti inanimati. Gli stati mentali chiave di questa teoria sono DESIDERI
& CREDENZE. Questi due causano azioni e reazioni emotive dovute a tali
azioni.
Precursori della teoria della mente sono:
-
Leslie: gioco
simbolico (capacità rappresentare la realtà diversa da quella percepita)
-
Camaioni:
intenzione dichiarativa comunicativa (capacità richiamare attenzione adulto su
un oggetto per condividerne l’interesse).
Valutazione intelligenza
Prima scala di intelligenza
di Binet (intelligenza Vs Ritardo
mentale)
Q.I = età crono / età mentale
Attualmente invece Q.I. =
prestazione bimbo Vs prestazione gruppo di bambini della stessa età.
SVILUPPO SOCIALE
Schaffer
“Ambito di studio di sviluppo sociale riguarda modo in cui bambini
interagiscono con altri”.
Concetto coscienza di sé (Lewiss): all’inizio della vita non è posseduta dal bambino. Si
distingue in
-Sé esistenziale: componente implicita del sé che organizza esperienza / dal primo anno
di vita.
-Sé categorico: componente esplicita del sé che deriva da
autoconsapevolezza / intorno ai due anni di vita con autoconsapevolezza).
Un buon segnale della
consapevolezza di sé consiste nel riconoscere la propria immagine (fino ad un
anno e mezzo di vita sono più attratti dalla figura della mamma). (dopo ricorda
esperimento del pallino rosso sul naso).
Capacità autoriconoscersi
sorge tra 12-18 mesi/consapevolezza sé stessi dopo 2 anni.
Coscienza degli altri. Familiarità, capacità di riconoscere l’estraneo, in
quanto diverso da sé e da persone familiari).
Elaborazione del Sé e degli
altri sono aspetti dinamici. Dopo la prima infanzia c’è l’acquisizione dello
spirito di iniziativa e superamento del senso di inferiorità.
IDENTITA’ E TIPIZZAZIONE SESSUALE
Bimbo crescendo si rende
conto che persone sono distinguibili grazie ad alcune categorie a cui egli
stesso appartiene ed in cui si identifica. Le più evidenti sono genere sessuale ed età.
A 9-10 mesi capiscono che
persone si dividono in maschi e femmine.
A 1 anno prestano più
attenzione a coetanei stesso sesso. Identità sessuale nasce dal riconoscere le
stesse caratteristiche negli altri. Gli studi sulle differenze sessuali sono
fortemente influenzati da stereotipi sessuali.
-Preferenze che indicano
un orientamento congruo con gli stereotipi di genere sessuale:
Maschi preferiscono giochi di
movimento, mentre femmine bambole e colori (scelta
giochi/giocattoli). Sia maschi che femmine prediligono elementi dello
stesso sesso (scelta dei compagni).
Per maschi rapporti su gerarchia e dominanza, con episodi di aggressività,
mentre femmine disponibili a collaborazione, sono più sensibili e includono nel
gruppo (stile relazionale).
Relativamente al ruolo
socializzante degli adulti abbiamo 2 teorie:
-
psicoanalisi: delinea
la tendenza del bimbo ad identificarsi con il genitore dello stesso sesso, e ad
interiorizzare il ruolo sessuale.
-
Teoria dell’apprendimento sociale: importanti sono i meccanismi imitazione, che derivano
non solo dall’osservazione del comportamento degli adulti, ma anche
dall’esposizione dei momenti sociali.
Kohlber (imp. D.E)à Concetto di
genere sessuale
La tipizzazione sessuale è un
processo cognitivo che deriva dalla tendenza dei bambini a pensare per
categorie. Lo sviluppo della tipizzazione sessuale implica l’acquisizione:
dell’identità di genere (3 anni), della stabilità di genere (4 anni) [il genere
non cambia con il tempo], della congruenza del genere (6-7 anni) [la differenza
di genere].
Relazioni tra pari
Relazione verticale con gli
adulti (non paritaria)/relazione orizzontale con adulti (paritaria)
Con l’età aumenta interesse
per i pari.
L’importanza dell’adulto
resta fondamentale anche se decresce l’interesse nel tempo, tantoché in
preadolescenza ed in adolescenza i coetanei diventano fonte di sostegno
affettivo di pari importanza.
Il rapporto d’amicizia
permette al bimbo di vedere sé stesso attraverso occhi di un altro e
sperimentare vera intimità, promuovendo autoconsapevolezza e sviluppo processi
di socializzazione.
Rapporto con i coetanei
Nell’età prescolare: rapporto con i coetanei è unidirezionale (all’azione
del primo bambino non corrisponde l’azione coordinata del secondo). In questa
fase fioriscono le attività di gruppo, favorite sia dalla capacità di
comunicare verbalmente sia dallo sviluppo di abilità simboliche. I gruppi si
suddividono spontaneamente in base a differenze di genere.
Nell’infanzia: compare la scelta selettiva degli amici.
I rapporti con coetanei
appaiono caratterizzati dal fenomeno della segregazione
sessuale.
I bambini popolari (leader) manifestano prima degli altri
comportamenti e sequenze di interazioni non verbali rassicuranti e non
aggressive; inoltre sono capaci di mediare un conflitto e di intervenire in
difesa dei bambini aggrediti.
I bambini rifiutati (dominanti aggressivi) caratterizzati da
comportamenti di minaccia, attività instabili, scarsa concentrazione,
aggressioni fisiche.
Fase finale preadolescenza
ed adolescenza: le relazioni con i
coetanei risentono delle esperienze pregresse, ma assumono un valore come
stimolo al confronto, e come fonte di sostegno e supporto all’autostima.
Le relazioni tra coetanei si
ampliano in termini di appartenenza a gruppi formali ed informali, e vengono
investite da forti attese fondate su valori della fedeltà e dell’intimità.
Le relazioni amicali
La relazione di amicizia è
selettiva, reciproca e stabile.
Inoltre l’amicizia favorisce
la competenza sociale. Il comportamento di aiuto si manifesta anche nelle
relazioni non amicali. La relazione amicale rappresenta una spinta che
favorisce la solidarietà e l’aiuto; la condizione d’amicizia incrementa la
sensibilità e l’interesse per l’altro. La capacità di collaborazione è
sollecitata dalle relazioni amicali.
Il concetto di amicizia
Belmanà4 stadi concetto di amicizia:
-
stadio 0:
3-5 anni, amici sono compagni di gioco momentanei, amicizia è concepita in
chiave di vicinanza e contatto fisico.
-
Stadio 1:
6-8 anni, amicizia è concepita in termini di aiuto unilaterale che si pensa di
dover ricevere da parte dell’amico.
-
Stadio 2: 9-12
anni, parliamo di cooperazione in circostanze favorevoli, emerge una maggiore
consapevolezza della reciprocità del rapporto.
-
Stadio 3: 12
anni in poi, si parla di condivisione mutualistica, dove amicizia è relazione
solida e duratura, caratterizzata da intimità e fiducia reciproca.
SVILUPPO EMOTIVO ED AFFETTIVO
Emozione: processo
multidimensionale che regola il rapporto tra organismo ed ambiente.
Allontanamento dal normale stato di quiete dell’organismo.
A livello fisiologico entra in gioco SNC & SNA e sistema
endocrino.
Dimensione cognitiva media rapporto con ambiente, valuta e da significato a quel che
accade.
Livello motivazionale orienta azione e modifica comportamento, in funzione
dei desideri e degli scopi.
Livello espressivo e comunicativo ogni emozione fondamentale presenta una sua
configurazione comunicativa.
Le emozioni possiedono una
specifica dimensione sociale. Esse non si presentano mai casualmente o senza
una ragione.
Teorie sullo sviluppo delle emozioni
Sroufe (teoria della differenziazione
emotiva): da un iniziale stato di eccitazione indifferenziata, si
articolano, nel corso dello sviluppo, specifiche e diverse emozioni.
I precursori delle emozioni:
-
il sorriso
endogeno: sistema piacere-gioia
-
il trasalimento:
sistema circospezione-paura
-
il pianto:
sistema rabbia-collera
Izard (teoria
differenziale delle emozioni): il neonato possiede, sin dalla nascita, un
numero di emozioni fondamentali e differenziate, basate su programmi innati
universali. L’emozione è una forma di organizzazione innata che motiva il
comportamento degli affetti.
Campos (approccio
funzionalista): le emozioni fondamentali sono presenti sin dalla nascita e
relativamente autonome dalle conquiste cognitive. Esse servono a regolare
rapporto tra organismo e ambiente. Le emozioni sono raggruppate in famiglie omogenee per funzione.
Sviluppo delle emozioni
Secondo Izard, emozioni
fondamentali devono: possedere uno specifico substrato naturale, esprimersi
attraverso una specifica e distinta configurazione facciale, essere collegati
ad una specifica esperienza emotiva.
L’emergere delle emozioni,
periodi:
-
I periodo: caratterizzato
da reazioni emotive presenti alla nascita, che sono regolate da processi
biologici.
-
II periodo:
interazioni sociali favoriscono la comunicazione delle emozioni. Concetto di sorriso
sociale non selettivo (rivolto ai famigliari), selettivo (rivolto
alla mamma).
-
III periodo:
emergono emozioni complesse basate su autoriflessione.
TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
Bowlby: teorizza attaccamento come predisposizione biologica
del piccolo verso la persona che gli assicura sopravvivenza, prendendosi cura
di lui (quasi sempre questa persona è la madre). Il comportamento di
adattamento si manifesta nelle situazioni di pericolo.
Vicinanza alla madre e
esplorazione dell’ambiente sono i due poli di questa goal directed partnership che vede il bimbo e la figura
d’adattamento impegnati per il raggiungimento di un obiettivo comune
(sopravvivenza e successo riproduttivo).
L’esplorazione dell’ambiente
è una componente antitetica del comportamento d’adattamento, perché:
-
più ambiente
espone pericoli più il piccolo aumenta la vicinanza alla figura di adattamento.
-
Più ambiente è
sicuro più tende ad allontanarsi dalla figura di adattamento.
Entra così in azione il sistema
di attaccamentoàche mantiene equilibrio omeostatico tra vicinanza ed
esplorazione.
Fasi di sviluppo del legame d’attaccamento
Bowlby divide in 4 fasi:
1.
E’ caratterizzata
da comportamenti di segnalazione ed avvicinamento, senza discriminazione della
persona. Il bimbo si orienta verso qualunque persona e produce segnali di
adattamento (mamma o chi elargisce cure). Il bimbo è sempre più in grado di
differenziare tra figure familiari e sconosciute.
2.
È caratterizzata
da comunicazioni dirette verso una o più persone discriminate (di solito la
madre o chi elargisce cure). Il bimbo è sempre in grado di differenziare tra
figure familiari e persone sconosciute.
3.
Appaiono segnali
di mantenimento della vicinanza con la persona discriminata. Il bimbo mantiene
un contatto preferenziale con la figura di attaccamento. Qui si manifestano
ansie da separazione e paura dell’estraneo, che indicano il timore di essere
lasciato solo.
4. Si sviluppa una relazione basata sul set goal, che consiste nel perseguimento
di scopi ed obiettivi regolati da feedback provenienti dall’ambiente. Bowlby
ritiene che il sistema comportamentale del bimbo, in questa fase, sia simile ad
un sistema di controllo che, per raggiungere il proprio scopo, opera attraverso
tentativi che richiedono successive modificazioni in base alle informazioni di
ritorno.
Vi è
intenzionalità e reciprocità del rapporto madre-bambino. Il riferimento
specifico continua ad essere la madre, ma si manifestano anche altre forme di
attaccamento.
Tipologie di attaccamento
-
Pattern A (attaccamento insicuro evitante): caratterizza i bambini che hanno sperimentato un
rapporto con una figura di attaccamento insensibile ai loro segnali e
rifiutante sul piano del contatto fisico. Non hanno fiducia in un’adeguata
risposta materna e mostrano un distacco ed evitamento del contatto con la
madre. In assenza della madre non reagiscono a separazione.
-
Pattern B (attaccamento sicuro): caratterizza i bambini che hanno avuto una madre sensibile
ai segnali di sconforto e di disagio e responsiva alle loro richieste. Il bimbo
sicuro mostra equilibrio tra esplorazione e ricerca del contatto. Alla
separazione dalla madre esprimono disagio e sconforto, al ritorno esprimono il
loro desiderio di vicinanza e contatto fisico.
-
Pattern C (attaccamento insicuro ansioso ambivalente):
questi bambini hanno avuto una madre
imprevedibile nelle risposte. Affettuose per proprio bisogno e rifiutante su
sollecitazione del bambino. Questi bimbi sono completamente assorbiti dalle
figure di attaccamento, ma non riescono ad utilizzarla come base sicura da cui
partire per esplorare ambiente. Durante la separazione dalla madre esprimono
stress, disagio che non viene placato nemmeno dal ritorno della madre.
-
Pattern D (attaccamento insicuro disorganizzato).
Modelli operativi interni
Hanno la funzione di
indirizzare individuo nell’interpretazione delle informazioni che provengono da
mondo esterno e di guidare il suo comportamento nelle situazioni nuove. Il
legame di attaccamento determina rappresentazioni mentali di sé e degli altri.
Un buon legame genera una rappresentazione positiva di sé. Un legame difficile
genera una rappresentazione negativa di sé.
Sviluppi della teoria d’attaccamento
Il concetto di monotropia
(orientamento innato ed esclusivo nei confronti della principale figura
d’attaccamento) si va stemperando, ovvero il bimbo è capace di creare relazioni
con diversi adulti significativi.
ADOLESCENZA
STATI DI IDENTITA’, MARCIA [D.E.]
4 principali stati di
identità: diffusione, esclusione, moratoria, raggiungimento di identità.
Vengono a configurarsi
attraverso l’intrinsecarsi di due dimensioni: esperienza e impegno.
Per Marcia impegni che
adolescente assume sono molto importanti. Ogni tipo di impegno si concretizza
in uno stato di identità.
-
identità realizzata: esperienza esplorativa positiva, coniugata con un valido impegno.
-
Blocchi di identità: la pressione verso impegni seri è precoce e non consente la libera
sperimentazione.
-
Diffusione di identità (confusione): esplorazione incerta ed impegno poco
soddisfacente.
-
Moratoria dell’identità: situazione di studio e prolungamento della fase
esplorativa.
Kohlberg [D.E]
Dalla preadolescenza (livello
convenzionale) nel quale conta prima di tutto ciò il rispetto delle norme
socialmente approvate. Gli adolescenti passano al livello postconvenzionale (tipico
della tarda adolescenza e dell’età adulta) regolata da principi in base ai
quali le leggi morali vanno rispettate.
Lo sviluppo cognitivo promuove il comportamento morale.
L’impegno sociale favorisce acquisizione dei valori morali. Gli adolescenti con
una storia di condatta deviante utilizzano criteri di giudizio
preconvenzionali. I giovani delinquenti presentano forme di ragionamento morale
più immature
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