domenica 19 ottobre 2014

Psicologia dello sviluppo

Sviluppo psicologicoàcambiamenti che si verificano nel comportamento e nelle capacità dell’individuo col procedere dell’età. I cambiamenti più importanti sono nell’infanzia, nella fanciullezza e nell’adolescenza.

Natura e cause dello sviluppo
Alcuni considerano il cambiamento di natura quantitativa: lo sviluppo è visto come accrescimento o graduale accumulo di cambiamenti nel tempo.
Altri considerano il cambiamento di natura qualitativa: lo sviluppo implica la comparsa di nuova capacità o la trasformazione di capacità già presenti.

-        Tra le teorie che scelgono l’opzione quantitativa:
COMPORTAMENTISMO: l’organismo è docile e plasmabile; possiede una capacità illimitata di apprendimento; il cambiamento è prodotto da cause ambientali; il metodo ottimale è la sperimentazione e l’osservazione col massimo controllo; lo sviluppo visto come processo continuo e graduale.
Di questo abbiamo 2 correnti:
1.     Comportamento radicale (Skinner): lo sviluppo è una lunga sequenza di esperienza d’apprendimento. La condizionante classica e condizionamento operante.
2.     Teoria di apprendimento sociale (Bandura): apprendimento può derivare da osservazione.

-        Tra le teorie che scelgono l’opzione qualitativa:
APPROCCIO ORGANISMICO (teorie di Piager, Vygotsky, Werner): organismo è attivo e si autorganizza; il cambiamento è la caratteristica primaria del comportamento; il cambiamento è guidato da leggi regolative e risponde ai principi organizzativi intrinseci; il metodo ottimale è la sperimentazione e l’osservazione con un grado moderato di controllo; lo sviluppo visto come processo discontinuo.

APPROCCIO PSICOANALITICO: l’organismo è simbolico è determinato dalla sua storia personale; cambiamento è esito dei conflitti interni; sviluppo è un cambiamento qualitativo e procede secondo stadi; il metodo ottimale è l’osservazione col minimo controllo e l’osservazione della relazione osservatore-osservato.


PROSPETTIVE TEORICHE SULLO SVILUPPO COGNITIVO
-        Maturazionismo (Gesell): la maturazione regola la comparsa delle nuove attività; lo sviluppo dovuto alla maturazione è indipendente dalla pratica e dall’esercizio; ereditarietà (programma generico) è il fattore influenzante.   
-        Comporamentismo: individuo plasmato dall’ambiente; l’apprendimento opera allo stesso modo nell’intero ciclo vitale; il comportamento complesso è un insieme di comportamenti semplici (riduzionismo); un meccanismo esplicativo generale va preferito ad un meccanismo che spiega una gamma ristretta di fenomeni (parsimonia).
-        Costruttivismo: individuo costruisce attivamente propria conoscenza; vi è interazione bidirezionale tra individuo ed ambiente, grazie alla quale giungono a coordinarsi; pensiero infantile è diverso da pensiero adulto; sviluppo cognitivo consiste in una serie di trasformazioni; studi sviluppo cognitivo compaiono secondo una sequenza invariante ed universale.  

ECOLOGIA DELLO SVILUPPO
Il fondatore dell’approccio economico allo sviluppo, individua all’interno dell’ambiente ecologico una serie ordinata di strutture, incluse l’una nell’altra, che corrispondono ai cerchi concentrici.
Al I livello è il MICROSISTEMA in cui è inserito l’individuo che si sviluppa. Al II livello il MEOSOSISTEMA, mentre al III livello l’ESOSISTEMA.

L’OSSERVAZIONE
Implica selezionare un fenomeno degno di nota e raccogliere informazioni su di esso nel modo più completo ed accurato. È un’attività complessa ed impegnativa; essa può diventare ‘obiettiva’, ma rimane costantemente esposta a rischi della soggettività. È impossibile stabilire confini tra chi osserva e chi viene osservato.
Due forme di osservazione:
-        Naturalistica: il ricercatore sceglie di esercitare un minimo grado di controllo sul proprio oggetto di studio.
-        Controllata: il ricercatore sceglie di esercitare un grado medio o massimo di controllo su condizioni in cui osserva e fornisce stimoli per evocare il comportamento che intende studiare
(domanda chiusa su osservazione)
VALIDITA’ DELL’OSSERVAZIONE. Uso dell’osservazione implica 3 fasi:
1.     selezione fenomeno
2.     registrazione del fenomeno individuato
3.     codifica dati registrati
In tutte queste tre fasi sono individuabili fonti di errore: i soggetti osservati possono reagire; una fonte di errore riguarda gli osservatori; una fonte di errore riguarda i ricercatori.


SVILUPPO COGNITIVO

Piaget
Piaget ha approccio organismico, il quale consiste nei seguenti punti:
-        organismo è attivo e si autorganizza
-        cambiamento (guidato da leggi regolativa) è la caratteristica primaria del comportamento
-        sviluppo è visto come processo regolativo

La sua teoria: “L’organismo è attivo, si modifica attraverso scambi con l’ambiente”.
Lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva della specie, consiste nella trasformazione di strutture che si costruiscono tramite le attività dell’individuo.
Le modificazioni delle strutture sono il risultato dell’interazione fra assimilazione ed accomodamento.
Per lui l’intelligenza è il risultato di assimilazione e accomodamento.
Assimilazione: acquisizione dei dati di esperienza nei propri schemi (CONSERVAZIONE).
Accomodamento: poiché schemi attuali vengono modificati per adattarli a nuovi dati; tende alla novità.
Assimilazione e accomodamento garantiscono equilibrio tra continuità e cambiamento. L’equilibrio tra queste due porta all’adattamento. L’intelligenza è la forma più alta di adattamento.

Stadi di sviluppo. Sviluppo cognitivo caratterizzato da questi stadi. Il passaggio da uno all’altro è graduale. Non si perde ciò che si è appreso nello stadio precedente (INTERAZIONE GERARCHICA TRA STADI). Il concetto di sequenze degli stadi coglie il concetto di discontinuità. Gli stadi di Piaget sono 4:
1.     STADIO SENSO MOTORIO (0-18 mesi): da schemi di azione pratici a schemi comportamentali più ampi. Questo ha 6 sottostadi (esercizio dei riflessi; reazioni circolari e primarie e i primi adattamenti acquisiti; reazioni circolari secondarie; coordinazione degli schemi secondari e la loro applicazione alle situazioni nuove; reazioni circolari terziarie e la scoperta di mezzi nuovi mediante sperimentazione attiva, ricerca della novità; invenzione mezzi nuovi mediante combinazione mentale).
2.     STADIO PREOPERATORIO (2-6 anni): conquista della rappresentazione (che inizia già a presentarsi nel precedente VI sottostadio). Si manifesta tramite imitazione definita, gioco simbolico e linguaggio.
3.     STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-12 anni): da operazioni mentalistiche isolate ad operazioni complesse, caratterizzate da reversibilità (àsegue la genesi del pensiero logico).
4.     STADIO OPERATORIO FORMALE (12 anni in poi): pensiero di tipo ipotetico deduttivo (opera su piano astratto, non c’è bisogno di supporti materiali).
[D.E.: differenze tra bimbo di 2 anni ed operatorio formale]

SVILUPPO MORALE COME INTERIORIZZAZIONE DI FORME CULTURALI: VYGOTSKIJ
Ritiene che sviluppo storico culturale abbia prodotto l’evoluzione della specie attraverso mediatori simbolici. Questi mediatori simbolici servono a far relazionare vari individui tra di loro (nella stessa cultura o fra diverse culture).
ZONA SVILUPPO PROSSIMALE: differenza fra sviluppo effettivo e potenziale (differenza tra ciò che bimbo sa fare in autonomia e ciò che sa fare solo con adulto). [possibile domanda esame su questa zona]

Introduciamo concetto SCAFFOLDING di Bruner; SCAFOLDING è colui che dà l’impalcatura.
Va contro Piaget; per lui linguaggio è mezzo da una parte per interagire mentre dall’altra si interiorizza e diviene strumento di pensiero.

SVILUPPO COGNITIVO NELLA TEORIA DI BRUNER
Sosteneva che per acquisire il pensiero maturo il bimbo dovesse passare attraverso 3 forme di rappresentazione:
-        Rappresentazione ESECUTIVA: realtà codificata attraverso azioni
-        Rappresentazione ICONICA: realtà codificata attraverso immagini
-        Rappresentazione SIMBOLICA: realtà codificata attraverso linguaggio ed altre forme di comunicazione, come numeri e musica.
[possibile domanda esame]
Cultura forma la mente degli individui, questa è intrinseca nell’uomo e non si sovrappone a natura umana. Influenza cultura si realizza grazie a relazioni sociali (SCAFFOLDING).

Kave. Vede l’adulto come un maestro, bambino come apprendista (quindi parla di APPRENDISTATO). Stessa corrente di pensiero di Bruner.
La narrazione è lo strumento privilegiato per la trasmissione culturale.

Approccio elaborazione dell’informazione (HIP). Paragona la mente umana ad un computer. Per quanto riguarda lo sviluppo cognitivo pone attenzione sulla prestazione e non sulla competenza. Vede lo sviluppo come continuo.

Due tipologie di sviluppo:
-        CONTINUATIVO: quantitativo. Sviluppo uguale a graduale accumulo di cambiamenti nel tempo
-        DISCONTINUO: qualitativo. Comparsa nuove capacità e sviluppo di quelle presenti.


Sviluppo teoria della mente. Teoria di come funzionano gli esseri umani rispetto agli oggetti inanimati. Gli stati mentali chiave di questa teoria sono DESIDERI & CREDENZE. Questi due causano azioni e reazioni emotive dovute a tali azioni.
Precursori della teoria della mente sono:
-        Leslie: gioco simbolico (capacità rappresentare la realtà diversa da quella percepita)
-        Camaioni: intenzione dichiarativa comunicativa (capacità richiamare attenzione adulto su un oggetto per condividerne l’interesse).

Valutazione intelligenza
Prima scala di intelligenza di Binet  (intelligenza Vs Ritardo mentale)
Q.I = età crono / età mentale
Attualmente invece Q.I. = prestazione bimbo Vs prestazione gruppo di bambini della stessa età.

SVILUPPO SOCIALE
Schaffer “Ambito di studio di sviluppo sociale riguarda modo in cui bambini interagiscono con altri”.
Concetto coscienza di sé (Lewiss): all’inizio della vita non è posseduta dal bambino. Si distingue in
-Sé esistenziale: componente implicita del sé che organizza esperienza / dal primo anno di vita.
-Sé categorico: componente esplicita del sé che deriva da autoconsapevolezza / intorno ai due anni di vita con autoconsapevolezza).
Un buon segnale della consapevolezza di sé consiste nel riconoscere la propria immagine (fino ad un anno e mezzo di vita sono più attratti dalla figura della mamma). (dopo ricorda esperimento del pallino rosso sul naso).
Capacità autoriconoscersi sorge tra 12-18 mesi/consapevolezza sé stessi dopo 2 anni.
Coscienza degli altri. Familiarità, capacità di riconoscere l’estraneo, in quanto diverso da sé e da persone familiari).
Elaborazione del Sé e degli altri sono aspetti dinamici. Dopo la prima infanzia c’è l’acquisizione dello spirito di iniziativa e superamento del senso di inferiorità.

IDENTITA’ E TIPIZZAZIONE SESSUALE
Bimbo crescendo si rende conto che persone sono distinguibili grazie ad alcune categorie a cui egli stesso appartiene ed in cui si identifica. Le più evidenti sono genere sessuale ed età.
A 9-10 mesi capiscono che persone si dividono in maschi e femmine.
A 1 anno prestano più attenzione a coetanei stesso sesso. Identità sessuale nasce dal riconoscere le stesse caratteristiche negli altri. Gli studi sulle differenze sessuali sono fortemente influenzati da stereotipi sessuali.

-Preferenze che indicano un orientamento congruo con gli stereotipi di genere sessuale:
Maschi preferiscono giochi di movimento, mentre femmine bambole e colori (scelta giochi/giocattoli). Sia maschi che femmine prediligono elementi dello stesso sesso (scelta dei compagni). Per maschi rapporti su gerarchia e dominanza, con episodi di aggressività, mentre femmine disponibili a collaborazione, sono più sensibili e includono nel gruppo (stile relazionale).

Relativamente al ruolo socializzante degli adulti abbiamo 2 teorie:
-        psicoanalisi: delinea la tendenza del bimbo ad identificarsi con il genitore dello stesso sesso, e ad interiorizzare il ruolo sessuale.
-        Teoria dell’apprendimento sociale: importanti sono i meccanismi imitazione, che derivano non solo dall’osservazione del comportamento degli adulti, ma anche dall’esposizione dei momenti sociali.

Kohlber (imp. D.E)à Concetto di genere sessuale
La tipizzazione sessuale è un processo cognitivo che deriva dalla tendenza dei bambini a pensare per categorie. Lo sviluppo della tipizzazione sessuale implica l’acquisizione: dell’identità di genere (3 anni), della stabilità di genere (4 anni) [il genere non cambia con il tempo], della congruenza del genere (6-7 anni) [la differenza di genere].

Relazioni tra pari
Relazione verticale con gli adulti (non paritaria)/relazione orizzontale con adulti (paritaria)
Con l’età aumenta interesse per i pari.
L’importanza dell’adulto resta fondamentale anche se decresce l’interesse nel tempo, tantoché in preadolescenza ed in adolescenza i coetanei diventano fonte di sostegno affettivo di pari importanza.
Il rapporto d’amicizia permette al bimbo di vedere sé stesso attraverso occhi di un altro e sperimentare vera intimità, promuovendo autoconsapevolezza e sviluppo processi di socializzazione.

Rapporto con i coetanei
Nell’età prescolare: rapporto con i coetanei è unidirezionale (all’azione del primo bambino non corrisponde l’azione coordinata del secondo). In questa fase fioriscono le attività di gruppo, favorite sia dalla capacità di comunicare verbalmente sia dallo sviluppo di abilità simboliche. I gruppi si suddividono spontaneamente in base a differenze di genere.
Nell’infanzia: compare la scelta selettiva degli amici.
I rapporti con coetanei appaiono caratterizzati dal fenomeno della segregazione sessuale.
I bambini popolari (leader) manifestano prima degli altri comportamenti e sequenze di interazioni non verbali rassicuranti e non aggressive; inoltre sono capaci di mediare un conflitto e di intervenire in difesa dei bambini aggrediti.
I bambini rifiutati (dominanti aggressivi) caratterizzati da comportamenti di minaccia, attività instabili, scarsa concentrazione, aggressioni fisiche.
Fase finale preadolescenza ed adolescenza: le relazioni con i coetanei risentono delle esperienze pregresse, ma assumono un valore come stimolo al confronto, e come fonte di sostegno e supporto all’autostima.
Le relazioni tra coetanei si ampliano in termini di appartenenza a gruppi formali ed informali, e vengono investite da forti attese fondate su valori della fedeltà e dell’intimità.

Le relazioni amicali
La relazione di amicizia è selettiva, reciproca e stabile.
Inoltre l’amicizia favorisce la competenza sociale. Il comportamento di aiuto si manifesta anche nelle relazioni non amicali. La relazione amicale rappresenta una spinta che favorisce la solidarietà e l’aiuto; la condizione d’amicizia incrementa la sensibilità e l’interesse per l’altro. La capacità di collaborazione è sollecitata dalle relazioni amicali.

Il concetto di amicizia
Belmanà4 stadi concetto di amicizia:
-        stadio 0: 3-5 anni, amici sono compagni di gioco momentanei, amicizia è concepita in chiave di vicinanza e contatto fisico.
-        Stadio 1: 6-8 anni, amicizia è concepita in termini di aiuto unilaterale che si pensa di dover ricevere da parte dell’amico.
-        Stadio 2: 9-12 anni, parliamo di cooperazione in circostanze favorevoli, emerge una maggiore consapevolezza della reciprocità del rapporto.
-        Stadio 3: 12 anni in poi, si parla di condivisione mutualistica, dove amicizia è relazione solida e duratura, caratterizzata da intimità e fiducia reciproca.

SVILUPPO EMOTIVO ED AFFETTIVO
Emozione: processo multidimensionale che regola il rapporto tra organismo ed ambiente. Allontanamento dal normale stato di quiete dell’organismo.
A livello fisiologico entra in gioco SNC & SNA e sistema endocrino.
Dimensione cognitiva media rapporto con ambiente, valuta e da significato a quel che accade.
Livello motivazionale orienta azione e modifica comportamento, in funzione dei desideri e degli scopi.
Livello espressivo e comunicativo ogni emozione fondamentale presenta una sua configurazione comunicativa.

Le emozioni possiedono una specifica dimensione sociale. Esse non si presentano mai casualmente o senza una ragione.

Teorie sullo sviluppo delle emozioni
Sroufe (teoria della differenziazione emotiva): da un iniziale stato di eccitazione indifferenziata, si articolano, nel corso dello sviluppo, specifiche e diverse emozioni.
I precursori delle emozioni:
-        il sorriso endogeno: sistema piacere-gioia
-        il trasalimento: sistema circospezione-paura
-        il pianto: sistema rabbia-collera

Izard (teoria differenziale delle emozioni): il neonato possiede, sin dalla nascita, un numero di emozioni fondamentali e differenziate, basate su programmi innati universali. L’emozione è una forma di organizzazione innata che motiva il comportamento degli affetti.

Campos (approccio funzionalista): le emozioni fondamentali sono presenti sin dalla nascita e relativamente autonome dalle conquiste cognitive. Esse servono a regolare rapporto tra organismo e ambiente. Le emozioni sono raggruppate in famiglie omogenee per funzione.

Sviluppo delle emozioni
Secondo Izard, emozioni fondamentali devono: possedere uno specifico substrato naturale, esprimersi attraverso una specifica e distinta configurazione facciale, essere collegati ad una specifica esperienza emotiva.

L’emergere delle emozioni, periodi:
-        I periodo: caratterizzato da reazioni emotive presenti alla nascita, che sono regolate da processi biologici.
-        II periodo: interazioni sociali favoriscono la comunicazione delle emozioni. Concetto di sorriso sociale non selettivo (rivolto ai famigliari), selettivo (rivolto alla mamma).
-        III periodo: emergono emozioni complesse basate su autoriflessione.

TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
Bowlby: teorizza attaccamento come predisposizione biologica del piccolo verso la persona che gli assicura sopravvivenza, prendendosi cura di lui (quasi sempre questa persona è la madre). Il comportamento di adattamento si manifesta nelle situazioni di pericolo.
Vicinanza alla madre e esplorazione dell’ambiente sono i due poli di questa goal directed partnership che vede il bimbo e la figura d’adattamento impegnati per il raggiungimento di un obiettivo comune (sopravvivenza e successo riproduttivo).
L’esplorazione dell’ambiente è una componente antitetica del comportamento d’adattamento, perché:
-        più ambiente espone pericoli più il piccolo aumenta la vicinanza alla figura di adattamento.
-        Più ambiente è sicuro più tende ad allontanarsi dalla figura di adattamento.
Entra così in azione il sistema di attaccamentoàche mantiene equilibrio omeostatico tra vicinanza ed esplorazione.

Fasi di sviluppo del legame d’attaccamento
Bowlby divide in 4 fasi:
1.     E’ caratterizzata da comportamenti di segnalazione ed avvicinamento, senza discriminazione della persona. Il bimbo si orienta verso qualunque persona e produce segnali di adattamento (mamma o chi elargisce cure). Il bimbo è sempre più in grado di differenziare tra figure familiari e sconosciute.
2.     È caratterizzata da comunicazioni dirette verso una o più persone discriminate (di solito la madre o chi elargisce cure). Il bimbo è sempre in grado di differenziare tra figure familiari e persone sconosciute.
3.     Appaiono segnali di mantenimento della vicinanza con la persona discriminata. Il bimbo mantiene un contatto preferenziale con la figura di attaccamento. Qui si manifestano ansie da separazione e paura dell’estraneo, che indicano il timore di essere lasciato solo.
4.      Si sviluppa una relazione basata sul set goal, che consiste nel perseguimento di scopi ed obiettivi regolati da feedback provenienti dall’ambiente. Bowlby ritiene che il sistema comportamentale del bimbo, in questa fase, sia simile ad un sistema di controllo che, per raggiungere il proprio scopo, opera attraverso tentativi che richiedono successive modificazioni in base alle informazioni di ritorno.
Vi è intenzionalità e reciprocità del rapporto madre-bambino. Il riferimento specifico continua ad essere la madre, ma si manifestano anche altre forme di attaccamento.

Tipologie di attaccamento
-        Pattern A (attaccamento insicuro evitante): caratterizza i bambini che hanno sperimentato un rapporto con una figura di attaccamento insensibile ai loro segnali e rifiutante sul piano del contatto fisico. Non hanno fiducia in un’adeguata risposta materna e mostrano un distacco ed evitamento del contatto con la madre. In assenza della madre non reagiscono a separazione.
-        Pattern B (attaccamento sicuro): caratterizza i bambini che hanno avuto una madre sensibile ai segnali di sconforto e di disagio e responsiva alle loro richieste. Il bimbo sicuro mostra equilibrio tra esplorazione e ricerca del contatto. Alla separazione dalla madre esprimono disagio e sconforto, al ritorno esprimono il loro desiderio di vicinanza e contatto fisico.
-        Pattern C (attaccamento insicuro ansioso ambivalente): questi bambini hanno avuto una madre imprevedibile nelle risposte. Affettuose per proprio bisogno e rifiutante su sollecitazione del bambino. Questi bimbi sono completamente assorbiti dalle figure di attaccamento, ma non riescono ad utilizzarla come base sicura da cui partire per esplorare ambiente. Durante la separazione dalla madre esprimono stress, disagio che non viene placato nemmeno dal ritorno della madre.
-        Pattern D (attaccamento insicuro disorganizzato).

Modelli operativi interni
Hanno la funzione di indirizzare individuo nell’interpretazione delle informazioni che provengono da mondo esterno e di guidare il suo comportamento nelle situazioni nuove. Il legame di attaccamento determina rappresentazioni mentali di sé e degli altri. Un buon legame genera una rappresentazione positiva di sé. Un legame difficile genera una rappresentazione negativa di sé.
Sviluppi della teoria d’attaccamento
Il concetto di monotropia (orientamento innato ed esclusivo nei confronti della principale figura d’attaccamento) si va stemperando, ovvero il bimbo è capace di creare relazioni con diversi adulti significativi.

ADOLESCENZA

STATI DI IDENTITA’, MARCIA [D.E.]
4 principali stati di identità: diffusione, esclusione, moratoria, raggiungimento di identità.
Vengono a configurarsi attraverso l’intrinsecarsi di due dimensioni: esperienza e impegno.
Per Marcia impegni che adolescente assume sono molto importanti. Ogni tipo di impegno si concretizza in uno stato di identità.
-        identità realizzata: esperienza esplorativa positiva, coniugata con un valido impegno.
-        Blocchi di identità: la pressione verso impegni seri è precoce e non consente la libera sperimentazione.
-        Diffusione di identità (confusione): esplorazione incerta ed impegno poco soddisfacente.
-        Moratoria dell’identità: situazione di studio e prolungamento della fase esplorativa.

Kohlberg [D.E]
Dalla preadolescenza (livello convenzionale) nel quale conta prima di tutto ciò il rispetto delle norme socialmente approvate. Gli adolescenti passano al livello postconvenzionale (tipico della tarda adolescenza e dell’età adulta) regolata da principi in base ai quali le leggi morali vanno rispettate.
Lo sviluppo cognitivo promuove il comportamento morale. L’impegno sociale favorisce acquisizione dei valori morali. Gli adolescenti con una storia di condatta deviante utilizzano criteri di giudizio preconvenzionali. I giovani delinquenti presentano forme di ragionamento morale più immature

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