Fratture
Lesione potenzialmente grave.
Può essere conseguenza di trauma diretto (impatto contro l’arto) o trauma
indiretto (caduta scoordinata con arto bloccato).
Le lesioni possono essere
trasversali, oblique, spirali o comminute. Si parla di fratture esposta quando
osso perfora la cute, semplice o chiusa se cute non viene danneggiata.
I monconi dell’osso
fratturato possono essere angolari, ruotati o sovrapposti.
Possono presentarsi lesioni
associate dei tessuti molli. Queste lesioni possono causare emorragie e
ritardare guarigione.
Sintomi e diagnosi. Edema ed ecchimosi progressiva a livello dell’area
lesa; dolore riferito a pressione in prossimità dell’area lesa, scatenato anche
dal movimento e dal carico dell’arto; alterazione profilo e mobilità.
Trattamento. Atleta o allenatore: coprire ferita; immobilizzare arto con tutore o
stecca; elevare arto teso; rapido trasporto verso ospedale [atleta deve evitare
di mangiare e bere in caso sia necessario intervento]. Medico deve correggere
eventuale alterazione.
Rieducazione. Esercizi attivi per la muscolatura. Mantenere efficienza muscolare di
parti non immobilizzate, prevenire ipotrofia muscolare.
Fratture da stress
Causa carichi ripetitivi
sullo scheletro. Possono essere causate da carico normale applicato ad elevata
frequenza, o da carico elevato a frequenza normale, o da carico elevato a
frequenza elevata.
Due teorie: teoria del sovraccarico [certi gruppi
muscolari si contraggono in maniera tale da causare flessione dell’osso], teoria della fatica [sforzo ripetuto e
protratto, muscoli stimolati oltre loro resistenza, non sono in grado di
mantenere sforzo].
Si verificano a livello
tibia, perone, metatarsi e femore.
Sintomi e diagnosi. Compaiono insidiosamente nel 50% dei casi, e
acutamente, senza traumi apparenti, nell’altro 50%; dolore in relazione ad
attività fisica; edema e dolore alla palpazione possono essere rilevati a
livello dell’area fratturata.
Trattamento. Atleta
deve: tenere a riposo area interessata (2-8 settimane), mantenere condizione
fisica nuotando o pedalando, tornare gradualmente ad attività quando passa
dolore a palpazione e comuni attività giornaliere sono asintomatiche.
Lesioni legamentose
Lesione parziale: interessa solo alcune fibre, può occasionalmente procurare instabilità.
Parte del legamento può essere rotta mentre il resto indenne; oppure parte
dell’inserzione del legamento può essere strappata con o senza un frammento
osseo.
Lesione completa: interessa gran parte delle fibre o l’intero legamento, l’articolazione
interessata è instabile. Il legamento può essere completamente rotto e le
estremità allontanate una dall’altra; l’intera intersezione legamentosa può
essere distaccata dall’osso; il frammento di osso al quale il legamento si
inserisce può essere strappato via dall’osso.
Classificazione lesioni in
gradi:
-
I gradoàrottura poche fibre
-
II grado lieveàrottura meno metà delle fibre
-
II grado graveàrottura più 50% fibre
-
III gradoàrottura completa
Riabilitazione. Rafforzamento muscolare e mobilizzazione. Guarigione richiede tempo
superiore alle 6 settimane.
Guarigione e riparazione. Il primo tessuto è immaturo, è necessario periodo di
maturazione prima che la guarigione sia completa. Una sufficiente resistenza,
per la maggior parte dei legamenti, viene raggiunta in 6-12 settimane.
Lussazioni
Lussazione completaàsuperfici articolari opposte sono state separate, non
sono più in contatto l’una con l’altra.
Lussazione parzialeàsuperfici articolari rimangono in parziale contatto
l’una con l’altra, ma non sono più correttamente allineate (sublussazione). Ci
può essere una lesione della capsula, dei legamenti o della cartilagine anche
in questo caso.
Patologie cartilagine articolare
Possono essere conseguenza di
piccoli traumi ripetuti nelle attività di carico, comunemente chiamati artriti da carico o osteroartriti.
Sarebbe più opportuno chiamarle artrosi.
Classificazione lesioni:
-
lesione
cartilaginea superficialeàsi estende fino a più 50% della profondità della
cartilagine. Queste lesioni non guariscono e non peggiorano, a meno che siano
localizzate in aree di carico
-
lesioni
cartilaginee profondeàsi estende fino ad osso subcondrale ma non lo
attraversa. Non guariscono ma possono degenerare in artrosi
-
lesione
osteocondraleàsi estende ad osso subcondrale fino ad osso
trabecolare, può guarire grazie a processo infiammatorio
Guarigione e riparazione. Hanno scarsa capacità di guarigione. La distruzione
della matrice può causare un artrosi. Una lesione osteocondrale può guarire
grazie alla migrazione dei fibroblasti dal midollo dell’osso subcondrale
all’interno dell’area lesa.
Lesioni muscolari
Strappi. Avvengono frequentemente negli sport che richiedono
sforzo muscolare esplosivo per un breve periodo di tempo (baseball e calcio).
Interessano muscoli che muovono due articolazioni. Gradi:
-
I gradoàrottura meno 5%fibre muscolari
-
II gradoàinteressa parte importante del muscolo senza rottura
completa
-
III gradoàlesione gravissima, interessa intero muscolo
Guarigione. Inizialmente
presenta infiammazione, seguita da riassorbimento del sanguinamento. Nella
guarigione abbiamo due momenti in competizione: formazione nuove fibre
muscolari, simultanea produzione tessuto cicatriziale. Aree con differente
elasticità si possono formare nel muscolo con aumento del rischio di lesioni
ricorrenti.
Rotture da contusione. Impatto diretto, muscolo contratto compresso con osso
sottostante.
Ematoma muscolare. Dimensioni ematoma, quando muscolo si lesiona, sono direttamente
proporzionali a flusso ematico muscolare e inversamente proporzionali a
tensione muscolare al momento del trauma.
Ematoma intramuscolare. Sanguinamento all’interno del muscolo può essere
causato da una rottura o da un impatto. Gonfiore conseguente persiste per oltre
48 ore ed è accompagnato da dolore e limitazione mobilità. Gonfiore può
aumentare. Se fascia muscolare è danneggiata, il sangue può espandersi intorno
al muscolo.
Ematoma intermuscolare. Ematoma può situarsi tra i muscoli quando fascia e
vasi sanguigni adiacenti sono danneggiati. Ematoma e gonfiore campaiono
distalmente all’area lesa 24-48h dopo il trauma.
Trattamento traumi acuti. Atleta o allenatore devono bendare parte lesa
(compressione per limitare emorragia); raffreddare parte lesa, elevare arto. Massaggio
non deve essere impiegato nelle 48-72h successive a trauma. Dopo 72 ore:
compressione con bendaggio elastico, applicazione locale di caldo, a volte
alternare caldo freddo.
Ritorno a pratica sportiva. Può essere considerata completamente guarita quando
non è presente dolore a contrazione muscolo. Da 3 a 16 settimane per guarire.
Crampi muscolari. Disidratazione predispone al crampo. Dipendono da
iniziali sanguinamenti muscolari, da piccole lesioni muscolari o da condizione
generale di salute o allenamento. La causa principale non è chiara, ma va
considerato ogni fattore che riduce circolazione.
Trattamento. Contrarre
muscolo antagonista.
DOMS
Patologia muscolare da
sovraccarico. Dolore aumenta dopo 24 h da esercizio, con picco tra le 24 e le
72h, regredendo tra i 5 ed i 7 giorni. No ematoma e lesioni invalidanti.
Eziopatologia. Metabolica-riduzione
sintesi ATP. Circolatoria. Meccanica (stress)
Trattamento. Riposo.
Reintegro alimentare. Allenamento. Ginnastica passiva.
Tendinopatie
1.
peritenonite:
infiammazione del solo peritenonio
2.
peritendonite con
tendinosi: infiammazione guaina tendinea associata a degenerazione
intratendinea
3.
tendinosi: degenerazione
del tendine stesso dovuta a ipotrofia cellulare
4.
tendinite:
degenerazione asintomatica del tendine con rotture e risposta infiammatoria di
riparazione
Esercizi di rieducazione:
1.
stretching tipo
allungamento tenuta
2.
lavoro eccentrico
3.
stretching
statico
4.
applicare
ghiaccio per 5-10 min per ridurre l’edema ed attenuare dolore.
[PRICE E RICE: Protezione, Riposo, Ice, Elevazione]
APPROFONDIMENTO TENDINI:
funzione principale:
trasferire forza del muscolo all’osso. Sono vulnerabili quando:
-
tensione
applicata in assenza di riscaldamento
-
tensione
applicata obliquamente
-
tendine in
tensione prima del trauma
-
tendine debole
Tendiniànon sono vascolarizzati. Solo all’attacco con l’osso
il tendine è vascolarizzato (inserzionale). Sono rivestiti da peritenonioàfunzione di portare sostanze nutritive, serve a
ridurre attrito.
[vedi sopra tendinopatie]
…ITE: malattie con
infiammazione (non necessariamente infezione)
…OSI: processo degenerativo
Eziologia. Errori
di allenamento. Cambiamenti dell’equipaggio. Variazioni ambientali. Dismorfismi
arti inferiori (es. pronazione piede)
Diagnosi. Risonanza
magnetica e ultrasuoni.
[rieducazioneàvedi sopra]
Patologie delle borse
Borse sono piccole sacche
ripiene di liquido, funzione è ridurre attrito, distribuire carico e proteggere
strutture sottostanti. Possono essere infiammatorie o causate da un impatto con
conseguente sanguinamento.
Borsiti infiammatorie:
-
da sfregamento:
quando tendine si muove ripetutamente su borsa
-
chimiche: causate
da sostanze che si formano a seguito di processi infiammatori o degenerativi
del tendine
-
settiche: causate
da ingresso di batteri nella borsa (sia da circolo ematico che da lesione
cutanea)
Borsiti emorragiche. Dovute ad un trauma diretto come una caduta.
MENISCHI
Sono posizionati tra condili
femorali e tibia.
Menisco mediale ha forma a C, non è fisso, si muove.
Menisco laterale forma circolare, poiché i corni anteriore e posteriore sono fissati
alla superficie non articolare del piatto tibiale.
Funzioni:
menisco laterale (o esterno),
stabilità nelle rotazioni. Menisco mediale, assorbimento del peso.
Sintomi. Blocco,
dolore, versamento e cedimento.
Lesione menisco mediale
Sintomi. Durante
e dopo esercizio insorge dolore a livello del compartimento mediale. Versamento
di liquido nell’articolazione.
Diagnosi. Dolore
durante iperestensione del ginocchio. Dolore durante iperflessione del
ginocchio. Dolore durante extrarotazione del piede con ginocchio flesso tra
70-90°. Perdita forza del quadricipite.
Lesione menisco laterale
Sintomi. Dolore
in corrispondenza del versante laterale dell’articolazione. Si verifica un
blocco. Versamento liquido.
Diagnosi. Dolore
alla palpazione. Dolore durante iperestensione del ginocchio. Dolore durante
iperflessione del ginocchio. Dolore durante intrarotazione piede. Perdita di
forza quadricipite.
[liquido ginocchio:
-
IDRARTO: acqua,
si gonfia anche giorno dopo
-
EMARTO: sangue,
si gonfia subito
Trattamento. Esercizi
isometrici per quadricipite.
Guarigione. Atleta
riprende allenamento dopo 2-6 settimane.
Biomeccanica lesioni. Lesioni meniscali sono date da una torsione del
ginocchio:
-
menisco medialeàextrarotazione della gamba
-
menisco lateraleàintrarotazione della gamba
In alcuni casi avviene anche
per iperflessione o iperestensione.
Menisco discoide
Anomalia congenita.
Generalmente si tratta di menisco laterale. Un menisco ispessito, allargato che
ricopre la maggior parte del piatto tibiale.
Sintomi. Presenza
di uno scatto durante flessione ed estensione del ginocchio. Sensazione
instabilità.
Trattamento. Asportazione
chirurgica.
Cisti meniscale
Menisco laterale.
Degenerativaàrottura particolare, tre ipotesi:
-
traumatica
-
degenerativa
-
distrofica
Questa rottura orizzontale
del menisco produce liquido resinoso
che tende ad uscire in quanto viene compresso tra femore e tibia.
È una tumefazione esterna del
ginocchio. Tipico di attività atletiche ripetitive.
ROTULA
Osso sesamoide: incremento
forza, punto di fulcro. Comparsa di dolore durante salita e discesa.
Cause. Traumi,
allineamento anomalo, instabilità.
Traumi. Può
lussarsi (completamente fuori dall’articolazione) lateralmente. Sublussarsi lateralmente.
Questi associata da una
lacerazione del retinacolo mediale e muscolo vasto mediale.
Fattori predisponenti. Rotula alta, rotula ipermobile. Incremento angolo Q
[valore medio 10°]: angolo formato tra le line condotte attraverso gli assi
longitudinali del retto femorale e tendine rotuleo. Ginocchio valgo. Variazione
rapporto femore-tibia.
Stabilità rotula passiva data da legamenti e tendini; attiva data muscolo quadricipite.
Instabilità rotulea:
-
I grado: lateralizzazione
rotula. A causa di un aumento dell’angolo Q durante la contrazione del
quadricipite. La rotula si sposta lateralmente.
-
II grado: sublussazione
rotula. Sublussazione vera e propria, accentua inclinazione.
-
III grado: lussazione
della rotula. “Ginocchio che va fuori posto” [àva corretta precocemente]. Può essere di natura
traumatica (in un ginocchio normale). Displasia femoro-rotulea da accentuazione
angolo Q.
[immagine angolo Q]
Sintomi. Dolore.
Rigidità alzandosi in piedi. Dolore all’atto di accosciarsi. Dolore alla
palpazione. Gonfiore.
Trattamento. Sospensione
attività fisica. Applicazione ghiaccio. Utilizzare tutore.
Guarigione. 6-8
settimane.
Tendine rotuleo
Fondamentale per stendere
ginocchio: se non integro non si può estendere. Origina sulla rotula e si
inserisce su tuberosità tibiale. Robusto, difficile la frattura.
Sintomi. Improvviso
rumore (schiocco), in fase di spinta o di atterraggio in un salto. Impotenza
funzionale immediata. Dolore alla palpazione e gonfiore (dislocazione della
rotula). Atleta può non accorgersi immediatamente della lesione, in quanto può
essere in grado di camminare.
Trattamento. Per
rottura completa intervenire chirurgicamente. Riabilitazione lenta e prevede un
graduale incremento dell’escursione articolare e potenziamento. Consentito
ciclismo, ritorno attività sportiva in 6-8 mesi.
[operazione: suturare tendine
all’osso. Può essere necessario rinforzarlo con un’aggiunta di tessuto come per
esempio i tendini degli ischiocrurali]
GOMITO DEL TENNESTA
Eseguono gesti monolaterali
nel lavoro.
Patologia interessa estensore radiale breve del capo (interessa tennisti), tendine
estensore comune delle dita (avambraccio con tendini che superano a ponte il
gomito, interessa attività lavorativa), alterazione processo degenerativo.
Sintomi. Dolore
interessa versante laterale del gomito. Punto doloroso preciso (epicondilo
lateale). Dolore sopra epicondilo laterale quando la mano è flessa contro
resistenza. Test del dito medio.
Prevenzione. Adottare
tecniche corrette. Tutore per l’avambraccio.
Trattamento. Ghiaccio
per 2 giorni. Fase di riposo attiva. Applicare calore quando non è più in fase
acuta. Massaggi ghiaccio-calore. Taping al polso. Tutore.
Esercizi di forza ed endurance iniziano dopo 3 settimane dall’intervento.
Guarigione. Può
guarire spontaneamente, i sintomi possono persistere da 2 settimane a 2 anni.
Dopo chirurgia si può tornare ad attività dopo 8-10 settimane.
INSTABILITA’ DELLA SPALLA
Differenza tra lassità e
instabilità:
-
Lassitààè il referto medico obiettivo, nella spalla è la traslazione
della testa omerale all’interno della cavità glenoidea
-
Instabilitààè sensazione soggettiva di perdita dei rapporti
articolari tra testa omerale e glena. Sono presenti sintomi clinici e
alterazioni patologiche.
Classificazione instabilità:
-
Grado:
lussazione/sublussazione
-
Cronologiaàquando e quante volte si è verificato un trauma
[primaria-ricorrente-cronica]
-
Direzione
Tipi di lussazione
-
Tubs: si
tratta dell’instabilità post traumatica unidirezionale, caratterizzata dalla
lesione di Bankart, dalle lesione di Hill Sachs. Può avvenire in avanti o
indietro. Il trattamento è
chirurgico.
-
Ambri: senza
traumaàinstabilità atraumatica multidirezionale. Sono
presenti segni clinici di lassità capsulo legamentosa. Il trattamento è conservativo.
Sintomi di instabilità. Dolore, braccio cadente, sensazione lussazione con
braccio elevato.
Trattamento. Esercizi
di potenziamento attivi. Esercizi per muscoli paravertebraliàin quanto sono stabilizzatori della scapola e
permettono il giusto orientamento della spalla, così da poter effettuare
l’esecuzione corretta dei movimenti.
Lesione cercine-glenoideo
Sintomi. Dolore
durante attività fisica, sensazione di blocco-schiocco, leggera limitazione del
movimento e dolore alla palpazione.
Trattamento. Evitare
attività dolorose. Esercizi a catena cinetica chiusa ed aperta per la forza.
Guarigione. 3-4mesi.
Per attività di lancio 3-6 mesi.
Cuffia dei rotatori
Principale causa è
sovraspinoso. In seguito ad un uso eccessivo si assiste ad un decremento del
flusso sanguigno, che causa alterazioni degenerative responsabili. Dà una
ridotta elasticità ed aumenta fragilità.
3 cause: sindrome da
conflitto. Tendinite da sovraccarico. Traumi.
Classificazione:
I: associata ad acromion
uncinato di tipo 3 avviene lesione su lato bursale del tendine.
II: causata da instabilità
glenomerale.
Lesioni parziali:
1.
minima
irritazione superficiale della borsa
2.
sfilacciamento e
rottura di alcune fibre
3.
lesione più grave
con sfilacciamento o frantumazione delle fibre tendinee
4.
molto grave,
oltre a sfilacciamento o frammentazione presenta una lesione che coinvolge più
tendini
Lesioni complete [rivedere]
IMPINGMENT
[Contatto-sfregamento]
Patologia causata da un
attrito tra la cuffia dei rotatori e le strutture ossee e tessuti molli
circostanti che determina un’usura meccanica e dolore della spalla.
Cause predisponenti:
1.
displasie
scheletriche
2.
alterazioni
capsulo-legamentose
3.
alterazioni
equilibrio muscolare
1.
Anomalia acromionàacromion piatto faccia inferiore/leggermente curvato faccia
inferiore/uncinato. Diminuzione retroversione omero. Aumento antiversione
gleno.
2.
Iperlassità
costituzionali. Instabilità anteriore e superiore.
3.
Ipertono
deltoide. Ipotono extrarotatori. Cifosi dorsale.
Durante il movimento i
tendini e la borsa sfregano contro il legamento coracoacromiale, causando
irritazione meccanica che da inizio ad infiammazione. Se l’infiammazione
perdura può portare alla rottura della cuffia dei rotatori, in particolare
all’altezza del tendine sovraspinoso.
Classificazione. Stadio I (fase di
infiammazione): (<25 anni) edema (gonfiore), emorragia borsa, tendinite
sovraspinoso.
Stadio II: (25-40 anni) fibrosi, ispessimento borsa, tendinite
sovraspinoso.
Stadio III: (>40 anni) rottura cuffia, rottura capo lungo
bicite, alterazioni ossee.
Sintomi. Dolore
con braccio sopra la testa. Dolore si manifesta di notte. Mobilità limitata.
Ipotrofia deltoide e muscoli dorsali. [utilizzo maggiore scapola].
Prevenzione. Esercizi
riscaldamento e flessibilità. Esercizi di forza. Evitare abusi.
Trattamento. Eseguire
movimenti attivi, mantenere escursione articolare. Applicare calore dopo la
fase acuta. Riprendere gradualmente allenamenti. Ghiaccio dopo esercizio.
Ritorno attività sportiva 2-3
mesi dopo intervento chirurgico.
Tendinite calcifica
Infiammazione cronica con
deposito di calcio. I depositi di calcio possono rompersi all’interno della
borsa, determinando un temporaneo miglioramento della condizione. Può, però,
causare una borsite.
[infiltrazioniàsi fanno nella borsa, non nel tendine]
Sintomi. Dolore
intenso da impedire il sonno. Impingment.
Trattamento. Conservare
mobilità. Conservativoàonde d’urto.
Medico deve
pungere ed aspirare depositi di calcio. Eseguire infiltrazioni.
SPALLA
4 articolazioni: sternoclavicolare-acromioclavicolare-scapolotoracica-glenoomerale
(più importante).
Stabilità spalla.
-
Staticaàlegamenti capsulari: glenomerale superiore, mediale ed inferiore
(Inferiore è più importante, si rompe quando si lussa una spalla),
coracoomerale.
Cercine glenoideo è
fibrocartilagine a cuneo che circonda la glena per rinforzare articolazione e
stabilità, offre ancoraggio a capsule e legamenti. Mantiene pressione negativa
intrarticolare; ha funzione capsula.
-
dinamicaà cuffia dei rotatori: sottoscapolare, sovraspinoso, sottospinoso,
piccolo rotondo, grande rotondo. Capo lungo bicipite. Deltoideàmuscolo guida. Trapezioàimportante stabilizzatore della scapola.
Testa dell’omero può uscire
in avanti; difficile che esca lateralmente o in alto (dato che è bloccata
dall’acromion).
Non basta rinforzare i
muscoli per stabilizzare l’articolazione, perché la lussazione è data anche
dall’instabilità della capsula articolare.
Alla lussazione della spalla
si può associare la rottura del cercine glenoideo, che non essendo
vascolarizzato non si rigenera, quindi c’è bisogno di un intervento chirurgico
per evitare una recidiva.
La testa dell’omero dopo
esser uscita in più occasioni si ammacca, non è più tondeggiante, quindi incide
sulla stabilità della spalla.
Lussazione è
una completa perdita dei rapporti articolari, mentre la sublussazione è una perdita parziale degli stessi rapporti
articolari.
Cosa succede quando si lussa una spalla?
-
Lesione cardini anatomici. Anteriormente (cercine anteroinferiore, inserzione
glenomerale inferiore). Superiore: inserzione bicipite.
-
Lesione Bankart. Distacco del cercine della glena, la testa dell’omero è forzata al di
fuori.
-
Bankart ossea.
Distacco del cercine e si stacca un frammento di osso (glena). Bisogna operare
poiché è più grave, ma è più semplice da guarire.
-
No bankart lesion. Capsula talmente elastica e lassa che non riesce più a mantenere la
testa dell’omero all’interno della glena. Si lussa senza trauma.
-
Lesione Hill Sachs. Trauma provocato dall’impatto della testa omerale contro la cavità
glenoidea, che comporta una lesione omerale. [si tratta di una lesione ossea]
Sintomi. Dolore,
perdita mobilità, profilo della spalla irregolare.
Trattamento. Riportare
articolazione in posizione anatomica. Braccio immobilizzato aderente al corpo.
Esercizi mobilità articolare precocemente.
Guarigione. Ritorno
attività sportiva 2-3 mesi dopo la lesione, 4-6 mesi dopo la lesione.
INSTABILITA’ CRONICA DELLA CAVIGLIA
Meccanica: è
caratterizzata da mobilità della caviglia superiore ai limiti fisiologici
[instabilità meccanica rara].
Funzionale
sensazione di cedimento. Associate spesso a debolezza muscolare.
Esercizi propriocettivi sulla
pedana basculante. Usare tutore.
Tempo di guarigione: 6
settimane. Si torna all’attività in 10-14 settimane.
Cisti di Baker. Distensione borsa poplitea (tra semimembranoso e gastrocnemio), il
rilascio di liquido calcificato crea una ciste. Terapia è conservativa (riduzione attività che creano dolore), chirurgica
(rimozione ciste). 4-8 settimane dopo intervento ritorno a attività.
Morbo di Osgood-Shalatter. Dolore e gonfiore a livello tuberosità tibiale
(inserzione di 3 tendini stabilizzatori del ginocchio), dovuto a stress
ripetuti; provocherà dolore, gonfiore, emorragia e ridotta vascolarizzazione
dell’area. Riabilitazioneàconservativa, riduzione attività che danno stress,
potenziamento quadricipite, stretch, riposo. Potenziare muscoli flessori.