venerdì 7 novembre 2014

Lo stiffness



Si Parla spesso di stretching, ma poche volte di stiffness, anche se riveste grande importanza nello stato di salute generale muscolare e non solo.
Si definisce stiffness la risposta efficace data da un muscolo ad una perturbazione meccanica del suo stato di riposo: la forza e la velocità cioè con cui un muscolo reagisce ad un movimento passivo improvviso ed inaspettato. A livello biomeccanico lo stiffness dipende in parte dalla tensione ed in parte dalla lunghezza muscolare al momento della perturbazione e ciò è collegato al rapporto forza/lunghezza, rapporto dinamico, in costante cambiamento per ogni singolo muscolo.
Più semplicemente lo stiffness è la rigidità con la quale il sistema muscolo-tendineo reagisce al carico applicato. L’unità del muscolo e del tendine può essere considerata come una molla in grado di accumulare energia nella fase di allungamento (stiramento muscolare) e restituirne in parte nella fase successiva (di accorciamento).
Quindi è necessario “allenare” lo stiffness con un lavoro muscolare legato alla forza, alla contrazione agonista-antagonista (inibizione reciproca), e alla cocontrazione muscolare (quando due muscoli agonisti ed antagonisti si contraggono in modo sinergico e comune). Flettendo il tronco, si potrebbe presumere che i muscoli addominali contraendosi inibiscano la contrazione della muscolatura posteriore della schiena, mentre invece in questo caso specifico, gli stessi contraendosi di riflesso aumentano lo stiffness.

Un eccessivo stiffness al contrario può causare dei problemi.
In un ripetuto traumatismo o lussazione ad una spalla, lo stiffness prodotto durante il movimento articolare potrà creare ipomobilità e un blocco dell'articolazione, inibendo appunto il gesto espressivo della spalla. Altro esempio di stiffness negativo è l’accorciamento della catena muscolare posteriore causato da errate posture lavorative o sportive estreme, che provocheranno appunto una inibizione del movimento muscolare profondo, causando nel tempo stati artrosici o degenerativi a livello articolare.

ALLENAMENTO Calcio, i giorni che precedono la preparazione

I giorni della preparazione atletica sono i più duri della stagione per ogni atleta, considerando anche il fatto che la maggior parte di questi si presentano al primo giorno di raduno completamente fuori forma. Non tutti hanno, infatti, la costanza e la volontà di allenarsi, o quanto meno tenersi in forma, durante le vacanze, estive o invernali che siano a seconda dello sport che si pratica.

Così di seguito vi propongo un programma di 'messa in moto' dedicato particolarmente a calciatori dilettanti: 6 giorni di allenamento a ritrmi medi, per poter arrivare al primo giorno di preparazione in condizioni accettabili, e magari incontrare meno difficoltà durante l'intera durata della preparazione atletica.

I GIORNO. 30' di corsa continua, cercando di mantenere un ritmo costante e senza pause.
3 serie di addominali da 2' - 30" recupero tra ogni serie. 10' di stretching, dedicando particolare attenzione allo scarico della schiena.

II GIORNO. Dedicato alla Corsa con Variazioni di Velocità. 10' di riscaldamento (corsa, mobilizzazione arti inferiori e superiori).
CCVV---> 5'2'5' (5' di lavoro con variazioni: 30" allungo al 60% - 30" recupero in corsa lenta/ 2' recupero/ 5' ripetizione lavoro).

III GIORNO. Dedicato alla Forza. 10' di riscaldamento (corsa leggera). 5 serie da 15 piegamenti sulle braccia; alla fine di ogni serie fare un allungo di 30m. 5 serie di Isometria (posizione sedia con schiena appoggiata al muro) da 30", dopo allungo di 30-40m.
10' di stretching e scarico della schiena.

IV GIORNO. Corsa con Variazioni Velocità. 10' riscaldamento (corsa leggera, esercizi di mobilizzazione arti inferiori). 7'3'7' (7' lavoro, 3' recupero, 7' lavoro------> le variazioni 15" allungo/15" recupero).
3 serie da 15 piegamenti sulle braccia. 3 serie da 30 addominali. 20" recupero ogni serie.
Stretching e scarico della schiena.

V GIORNO. 30' corsa continua. Dedicare 10' ai piegamenti sulle braccia ed agli addominali; altri 10' allo stretching.

VI GIORNO. Riposo, dedicare attenzione solo allo scarico della schiena ed allo stretching.

Luca Fatiga

giovedì 6 novembre 2014

martedì 4 novembre 2014

VIDEO L'allenamento del Real Madrid

Prepatori atletici, c'è sempre da imparare, soprattutto dai migliori. Così vi proponiamo un allenamento dei "grandi" del Real Madrid oggi, provvederemo a fornirvi sempre più spesso i video di maggiore interesse di sedute di allenamento dalle quali prendere spunto.




Fonte: youtube

Clicca qui per leggere gli appunti di Teoria e Metodologia dell'Allenamento (TMA)

lunedì 3 novembre 2014

PEDAGOGIA DELLO SPORT I valori

Oggi è riconosciuto che ed.fisica e sport hanno una grande capacità di trasmissione dei valori, e si crede che svolgano la funzione di antidoto nei confronti di alcuni pericoli sociali (droga). Però va detto che lo sport può svolgere o non svolgere questa funzione.  La PDS studia lo sport in relazione all’ homo educandus e giustifica le scelte compiute per educarlo alla luce dei principi etici che vengono assunti per lo svolgimento dell’attività motoria e sportiva, in relazione all’ homo sportivus. L’atto motorio sportivo è sempre una manifestazione della cultura umana, implica una dimensione corporea ed è accompagnato da implicazioni estetiche e morali che gli attribuiscono un determinato valore sociale.  Praticare ed insegnare lo sport presuppone una responsabilità per sé e per gli altri. L’educazione è sempre connessa con i valori, che rappresentano il punto di partenza, il contenuto e il fine dell’educazione (Brezinka).  Quindi l’educazione attuata attraverso lo sport deve intervenire su atteggiamenti e comportamenti, utilizzando gioco e motricità per far assumere all’educando i valori ritenuti indispensabili per permettergli un corretto stile di vita e una soddisfacente relazione con gli altri.
Lo sport oggi si dimostra ambiguo nella trasmissione dei valori. Secondo Isidori esistono 3 tipi di valori: valori puri, controvalori o disvalori, valori misti.
Valori puri: garantiscono rispetto della dignità della persona, contribuiscono al suo sviluppo individuale e a quello della convivenza umana.
Controvalori o disvalori: derivano dalla natura bipolare che caratterizza la struttura dei valori sportivi, che fa si che ad ogni valore individuato corrisponda un concetto opposto, in contraddizione con il precedente.
Valori misti: valori neutri che possono essere puri o controvalori, a seconda del modo in cui vengono presentati e fatti evolvere dagli agenti sociali.

Fondamentale il ruolo del contesto, per far in modo che i valori misti non degenerino e si trasformino in valori pure. Lo sport ha sempre come fine il miglioramento della vita materiale dell’uomo; i valori dello sport trovano quindi la loro sintesi nel concetto di persona umana.

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Introduzione alla Pedagogia dello Sport

Il termine “pedagogia dello sport” è utilizzato in Germania a partire dagli anni ’70 per indicare il sapere che si occupa dei problemi educativi dell’attività motoria e sportiva; il primo ad usare questo termine è Ommo Grupe.
Il termine ha tuttavia un’origine più antica, utilizzato già da Pierre de Coubertin, in Pedagogie sportive, trattando l’alto valore sociale e morale dell’esercizio fisico.
Il termine educazione fisica appariva troppo legato alle pedagogie dei regimi totalitari, il termine “pedagogia dello sport” aveva il compito di rompere con il concetto tradizionale di educazione fisica; un nuovo modello epistemologico e culturale che dava rilevanza all’approfondimento delle conoscenze, alla formazione di competenze specifiche.
Il termine PDS può essere interpretato come la continuazione di una tradizione pedagogica risalente al XVII ed al XVIII secolo, che vede l’interesse di alcuni dei più importanti filosofi del tempo: Locke, Rousseau, Basedow, Pestalozzi. I loro pensieri influenzeranno il pensiero di molti educatori del XIX secolo, i quali daranno vita ad alcune delle più importanti scuole nazionali: inglese, tedesca, francese, svedese ed italiana.

PDS ha rimandato sempre ad una dimensione essenzialmente  pratica del corpo. PDS paragonato a “educazione fisica” presenta il vantaggio di esprimere due concetti supplementari: una duplice prospettiva che valorizza e incrementa non solo l’azione pratica educativa, ma anche una riflessione teorica su di essa; il distacco netto dalle pratiche e dai concetti applicati all’educazione fisica del passato.
Sport ha una derivazione latina (da deportare) e romanza (dal francese antico desport). È importante capire il rapporto tra educazione fisica e PDS, si possono identificare cinque punti di vista.
1.     sport ed educazione fisica rappresentano due fenomeni completamente separati.
2.     Sport ed educazione fisica si identificano.
3.     Sport ed educazione fisica rappresentano due fenomeni distinti
4.     Lo sport è un fenomeno più vasto dell’educazione fisica
5.     L’educazione fisica contiene lo sport.
La prima posizione sembra oggi del tutto superata, la seconda si identifica spesso con quella dei giovani che hanno poco conosciuto il valore educativo dell’educazione fisica. La terza era la più in voga negli anni ’70; la quarta è tipica della società moderna. La quinta sembra una posizione tipica dell’insegnante di educazione fisica tradizionale.
Mancano attualmente ricerche, sia in ambito italiano che europeo, sulla diffusione e sull’assunzione di questi punti di vista della popolazione. Bisogna chiarire a se stessi quale posizione assumere rispetto a questi punti, ciò rappresenta il primo passo per prendere coscienza dei significati personali che ciascuno assegna allo sport ed all’educazione fisica. Quando si parla di PDS si assume come punto di vista la seconda posizione.
Il concetto di sport presenta due innegabili vantaggi: rappresenta un termine polisemico nel lessico internazionale; racchiude in se i 3 concetti fondamentali di corpo, movimento e gioco.
L’educazione fisica è una forma dell’educazione umana realizzata attraverso corpo e movimento, al quale si associa la lucidità per raggiungere i fini educativi che si propone. Partendo dall’idea che la pedagogia è innanzitutto teoria e pratica dell’educazione, l’espressione PDS può essere sciolta come scienza teorica e pratica dell’educazione motoria e sportiva. La PDS ricolloca l’uomo al centro del processo educativo in quanto essere corporeo che apprende giocando e compiendo azioni motorie. La pedagogia dello sport apre possibilità nuove alla formazione umana, all’apprendimento critico ed all’allenamento delle abilità specifiche. Permette di valorizzare il corpo, si parla di un corpo vissuto nel quale convivono in perfetta armonia sia la dimensione biologica sia quella culturale, che acquista il suo senso più alto nell’attività motoria e nello sport. Essa è una scienza che intende aiutare la persona umana a sviluppare le proprie risorse e capacità nei vari contesti sportivi. La pedagogia dello sport si configura come una scienza educativa dell’azione motoria.

Dunque la PDS è una pedagogia applicata e specialistica, derivata da una scienza madre, che si occupa delle possibilità di azioni intenzionali e non, dei valori, dei limiti dell’educazione attraverso lo sport nei vari contesti. Il problema maggiore di questa pedagogia sta nelle definizione dell’oggetto che vuole indagare.
Lo sport è un fenomeno complesso, mutevole e talvolta evanescente. Questa mancanza di definizione formale impedisce l’individuazione di prospettive chiare di interpretazione pedagogica. Uno dei compiti fondamentali della pedagogia dello sport è quello di stabilire le basi teoriche che definiscono la pratica educativa della attività motorie e sportive. Mira a sviluppare conoscenze che responsabilizzino l’uomo nella pratica dello sport e dell’attività motoria. La PDS studia lo sport nei vari contesti dell’educazione e si occupa di ciò che fanno, dovrebbero fare i principali agenti educativi per favorire l’educazione motoria e sportiva (pedagogia sociale dello sport). Acquista notevole rilevanza l’aspetto teorico dell’educazione dello sport.  La PDS si sviluppa oggi su almeno 3 piani:
1.     studio e creazione di nuovi significati educativi;
2.     di ricerca orientato empiricamente sulla partica pedagogica;
3.     di discussione e di avviamento allo sport.
La PDS si configura come una scienza che si occupa dei valori, dei problemi morali e dell’educazione dello sport in relazione ai condizionamenti economici e culturali legati ai processi di globalizzazione in atto sul pianeta. È una scienza critica dell’emancipazione dell’uomo che si realizza o deve realizzarsi attraverso lo sport praticato nella società contemporanea.

La PDS partecipa contemporaneamente sia allo statuto epistemologico delle scienze dell’educazione, sia a quello delle scienze dello sport. Oggi questa punta ad essere riconosciuta come delle scienze dell’educazione. Auspica per se stessa maggiore dignità e un riconoscimento scientifico e un posto più rilevante nell’ambito delle scienze dello sport; attualmente ha questo spazio nelle scienze dello sport riconosciuto a livello internazionale. Si è sempre collocata tra i campi teorici dello sport (come la medicina dello sport, o la filosofia dello sport); a queste scienze “classiche” se ne sono aggiunte altre con il tempo, come l’economia dello sport o il menagement, o anche il diritto sportivo, la scienza politica dello sport e la tecnica dello sport.
Le scienze dello sport, come le scienze dell’educazione, sono espressione di una pluralità, diversità e complessità di prospettive ed approcci, di problematiche e temi, di concetti e conoscenze. Esse rappresentano un insieme di scienze che si occupano sotto punti di vita diversi di uno stesso argomento, lo sport, inteso nel senso ampio che gli è stato attribuito.
La PDS, attraverso gli apporti provenienti dalle altre scienze dello sport, analizza, interpreta e comprende le differenti forme dello sport alla luce pedagogica. Riflette sul senso dello sport come pratica di formazione ed educazione; nel fungere da spazio di confluenza di saperi pedagogici; nell’unificare tendenze centrifughe delle scienze dello sport; nel fornire un’immagine critica dei problemi che sport e attività motoria prospettano nell’attuale società; nel veicolare l’etica nelle scienze dello sport. Etica che è il fondamento principale delle scienze dello sport. La PDS ha una funzione sull’attività motoria e sullo sport di linea guida e di vigilanza critica, che la pongono come un osservatore etico. La PDS si pone come scienza omnicomprensiva e generale, che studia l’uomo in quanto educando e lo sport in quanto strumento di educazione.

La PDS studia i problemi educativi che lo sport in tutte le sue forme comporta per la vita e lo sviluppo psicosociale della persona. Oggi risulta difficile delimitare i campi di studio della pedagogia dello sport, visto che la loro articolazione è in continua evoluzione ed il loro approfondimento dipende dalla creatività dei ricercatori che li affrontano e dalle tradizioni di ricerca che li influenzano. Principali questioni trattate: studio dei valori sportivi, della salute, del benessere, dell’intercultura, della differenza tra i sessi, della costruzione dell’identità personale, delle modalità di apprendimento dello sport (in relazione a cultura, mondo lavoro, agenti educativi che ne promuovono attività).